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Nordea AM: dazi Usa un'arma non solo contro la Cina

7/13/2018 | Greta Bisello

Dalla pericolosa agenda politica di Trump è stata colpita anche l'Europa, soprattutto la Germania. Ecco alcune delle conseguenze per il Vecchio Continente, tra le altre, una pressione sull'inflazione


Donald Trump, accusato di fare promesse elettorali non mantenute, mette il piede sull'acceleratore e dichiara guerra commerciale. In un primo momento il bersaglio unico è stata la Cina ma ben presto il raggio di azione si è fatto più ampio, tra cui, ovviamente, anche l'Europa.

 

Tom Stubbe Olsen, gestore del Nordea 1 – European Value Fund e fondatore di Mensarius AG afferma che: "Il Vecchio Continente ha deciso di applicare dazi su alcuni marchi iconici statunitensi tra cui Harley-Davidson, Bourbon e Levi’s. Gli Stati Uniti hanno reagito minacciando un’estensione delle tariffe al comparto automobilistico, in particolare per le auto di provenienza europea".

Questa decisione colpirebbe la Germania, e quindi le prospettive di crescita in Europa anche se l’espansione economica del Continente è oggi maggiormente diffusa e più legata a fattori domestici rispetto a quanto non lo fosse alcuni anni fa. Le tariffe porterebbero ad un rialzo dei prezzi, andando a mettere pressione all’inflazione

Prosegue l'esperto di Nordea AM: "Nessuna teoria economica supporta la tesi che iniziare una guerra commerciale aumenti la ricchezza delle parti coinvolte, direttamente o indirettamente. Non è una buona notizia nemmeno per l’economia globale, o per quella europea, o per la crescita degli utili societari. Temiamo, in effetti, che l’attuale amministrazione statunitense non stia seguendo alcuna teoria economici, ma si stia muovendo all’interno di un’agenda politica". 

 

Conclude così Stubbe Olsen: "Un’escalation potrebbe portare alla rottura delle catene di approvvigionamento alle quali fanno affidamento molte aziende e danneggiare i processi di produzione, dato che le dogane potrebbero ritardare o bloccare le spedizioni. Un modo per tutelarsi, secondo noi, è puntare su società con un solido franchise che hanno il potere discrezionale di aumentare i prezzi al consumo nel caso si rendesse necessario". 

 

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