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PIMCO, mercati: ripartenza o stallo estivo?

7/31/2018 | Greta Bisello

Dopo il sell-off di inizio anno si guarda ai dati di luglio con moderato ottimismo e fiducia anche se non sono poche le evidenze che potrebbero far pensare il contrario, ecco quali


Chiusa la parentesi del sell-off di inizio anno, luglio si è rivelato un mese discreto a livello globale. 

 

Se ci si concentra sugli Stati Uniti, secondo l'analisi di  Joachim Fels, managing director e consulente economico globale di PIMCO: "L'economia statunitense è andata molto bene nel secondo trimestre con un PIL reale in aumento del 4,1% annualizzato dal primo trimestre, in crescita del 2,8% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente e un PIL nominale (il "reale" PIL reale) in crescita di un enorme 5,4% rispetto a un anno fa, il massimo dal 2006. I dettagli sottostanti sono stati ancora più forti del previsto, con una spesa reale per consumi che è rimbalzata del 4% su base annua da un debole (e rivisto al ribasso) 0,5% nel primo trimestre.

 

Per quanto riguarda il Vecchio Continente invece, prosegue l'esperto: "Il composito PMI dell’Eurozona di luglio è diminuito leggermente a giugno, ma ha continuato a segnare una robusta crescita intorno al 2%. Inoltre, l’indagine trimestrale sui prestiti bancari della BCE ha mostrato un miglioramento nel contesto del credito con un’accelerazione della domanda dei prestiti". Un altro segnale distensivo è stato dato dall'incontro tra il presidente Trump e Juncker in materia di politica commerciale. 

 

In un incontro personale con investitori cinesi Fels ha notato da una parte fiducia circa la futura crescita del Paese, dall'altra invece preoccupazione a causa dei livelli di inflazione dell'indebitamento cinese.

 

Se tutte queste evidenze lascerebbero presagire che i mercati stiano ingranando di nuovo la marcia giusta, d'altra parte però esistono altri elementi che smorzano questo entusiasmo come un rafforzamento dei Treasury statunitensi, con conseguente rally del dollaro statunitense o ancora in Cina un deprezzamento del Renminbi a causa di un allentamento di politica monetaria e infine il forte calo delle quotazioni azionarie di alcune delle principali compagnie Hi-tech statunitensi della scorsa settimana sembra minaccioso, dato che gran parte dei guadagni ottenuti nel mercato azionario da inizio anno sono stati guidati da questo settore.  

 

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