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Amundi: la geopolitica detta il passo

8/2/2018 | Greta Bisello

Tensioni commerciali ma non solo, populismi, banche centrali e pressione fiscale. Lo scenario cambia e cambiano anche i rischi da dover gestire e limitare, ecco come


Non sono soltanto di natura commerciale le tensioni e le preoccupazioni protagoniste del 2018 ma molte anche legate alla geopolitica.

Secondo l'analisi di Pascal Blanqué, group chief investment officer e Vincent Mortier, deputy group chief investment officer di Amundi  "stiamo entrando in un’era di dominio politico rispetto a quello economico. Nuove forze, più interne, con sfumature nazionaliste, stanno ora sostenendo le nuove agende politiche in tutto il mondo. È probabile un aumento degli accordi bilaterali rispetto al multilateralismo e minacce alla globalizzazione potrebbero entrare maggiormente in gioco. Questo nuovo ordine, a nostro avviso, potrebbe influenzare i mercati in molti modi". 

 

Un elemento da monitorare rimane quello legato a rischi geopolitici, per natura non facili da prezzare ma forieri di volatilità e conseguenze a lungo termine.  Le tensioni commerciali inoltre inducono a una frammentarietà dello scenario globale con un'attenzion in più alle storie e ai casi singoli e domestici piuttosto che alla complessità. 

La politica populista ha inoltre innescato delle politiche fiscali più proattive ed espansionistiche che aggiungeranno ulteriore pressione sul debito pubblico e sulla sostenibilità fiscale. 

Senza dimenticare, ricordano gli esperti, che assisteremo a crescenti pressioni politiche sulle Banche centrali, in particolare negli Stati Uniti. 

 

Secondo Blanqué e Mortier "lo scenario per gli investitori sta diventando sempre più complesso. Nel breve termine, sembra essere troppo presto per attendersi in modo imminente un mercato ribassista. È importante ricercare opportunità in aree che possono ancora trarre il maggiore beneficio dall’estensione del ciclo (sull’azionario americano) e spostarsi verso nuovi temi (le divergenze settoriali sono rilevanti e, in Europa, abbiamo già visto uno spostamento verso settori difensivi). Per gli investitori di lungo termine, la ricerca di punti di ingresso nelle asset class che hanno già scontato la maggior parte di uno scenario negativo (mercati emergenti) è una strategia chiave per aggiungere valore, focalizzandosi sulla selezione dei singoli titoli". 

 

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