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Amato (Neuberger Berman): "Pensare a lungo termine"

8/21/2018 | Greta Bisello

A dieci anni dalla grande crisi finanziaria, la pausa estiva può aiutare a ripensare i trend che hanno condizionato il 2018 e comprendere la direzione da prendere per i prossimi mesi


Dopo la pausa estiva è tempo di tirare le somme di un 2018 che si accinge ad affrontare la sua ultima parte. Tutto ciò con un'ottica di lungo periodo che garantisca una visuale migliore.

Joseph V. Amato, president and chief investment officer - equities di Neuberger Berman analizza quello che è stato l'atteggiamento di alcune delle Banche centrali: "Quest'estate, la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone si sono unite alla Federal Reserve nell'annunciare un piano per ritirare, almeno in parte, i propri programmi straordinari di stimoli monetari. Nel mese di maggio, il Congresso degli Stati Uniti ha dato il via libera alla revoca di alcune norme della riforma Dodd-Frank, la stretta regolatoria sulle banche varata all’indomani della crisi del 2008, ricordandoci che provvedimenti di questo tipo raramente si sviluppano in modo lineare, ma tendono a variare con il variare delle circostanze e lo scorrere del tempo". 

 

Una delle caratteristiche del 2018 è stata probabilmente la frammentarietà, dovuta da eventi quali Brexit e l'intensificarsi dei nazionalismi e delle riforme fiscali e commerciali del presidente Trump. Non solo, l'esperto aggiunge che: "Abbiamo analizzato la ristrutturazione dei mercati dei capitali, inclusa l'ondata post-crisi di disintermediazione bancaria, nonché la crescente importanza del private market. Molto di tutto questo va ascritto alle nuove normative, come la Dodd-Frank, ma anche ai progressi in campo tecnologico altro trend importante, che abbiamo confermato essere in forte crescita, sia come forza sociale che come tema di investimento".

Questo tipo di progressi è evidente se si pensa che poche settimane fa Apple è diventata la prima società a superare i 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Non solo, conclude l'esperto: "Uno dei CEO prodigio del settore tecnologico industriale ha prospettato (ovviamente sui social media) che Tesla potrebbe divenire il più grande buyout da pubblico a privato della storia".

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