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Emergenti, quattro osservati speciali secondo T.Rowe Price

8/24/2018 | Greta Bisello

Elezioni passate o in attesa di giudizio, sanzioni commerciali e politica monetaria difficile; ecco, caso per caso, le problematiche che dovranno affontare questi Paesi nei prossimi mesi


I mercati emergenti che spesso vengono menzionati come fossero un unico organismo, hanno invece peculiarità e andamento piuttosto locali che gli investitori devono analizzare e gestire caso per caso. 

 

Passiamo in rassegna alcuni Paesi. quattro, che per diverse ragioni interessano in maniera particolare gli analisti. Primo la Turchia, considerata particolarmente rischiosa al momento, su questo Ernest Yeung, gestore del fondo T. Rowe Price Emerging Markets Value Equity, T. Rowe Price, afferma che: "L’opposizione di Erdoğan ad aumentare i tassi e l’evidente intenzione di avocare a sé il controllo della politica monetaria sottraendolo alla banca centrale hanno persuaso molti investitori a sottopesare la Turchia o ad evitarla completamente nel presente contesto. Negli ultimi mesi le azioni turche sono calate ai livelli più bassi degli ultimi nove anni, il rendimento dei titoli di Stato decennali di riferimento ha raggiunto i massimi storici e la valuta si è deprezzata sensibilmente". 

 

Se si guarda invece al Messico e alle recenti elezioni di luglio, la vittoria di Andrés Manuel López Obrador (AMLO) alimenta in alcuni investitori preoccupazioni circa gli effetti delle sue politiche economiche di sinistra sul comparto aziendale del paese. "Ad esse si aggiungono i timori attuali sull’andamento delle trattative con gli Stati Uniti e il Canada per rivedere l’Accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA). Il peso messicano si è gradualmente deprezzato con l’approssimarsi delle elezioni, rafforzandosi tuttavia quando AMLO ha sottolineato che non vi saranno shock dal lato della spesa né intromissioni nell’indipendenza della Banca del Messico. Resta da verificare se AMLO terrà fede alla parola data e si rimane in allerta circa gli effetti a lungo termine della sua elezione sull’economia del Messico, paese che tuttavia consideriamo meno rischioso della Turchia a breve termine" prosegue l'esperto.

In attesa di esito elettorale è invece il Brasile che guarda a ottobre, non pochi anche in questo caso i timori degli investitori che l'esperto di T.Rowe Price giudica in questo caso esagerati. "È chiaro che chiunque venga eletto alla carica di presidente dovrà affrontare il deficit fiscale nazionale se intende mantenere la stabilità macroeconomica, approvando necessariamente un esauriente disegno di legge di riforma delle pensioni". 

 

Spostiamoci dall'America meridionale in direzione orientale, verso la Russia protagonista degli ultimi mesi anche per le preoccupazioni legate alle sanzioni degli USA 

Yeung conclude così: "Ciononostante i fondamentali russi sono ragionevolmente solidi: le riserve risultano pari al debito pubblico, la bilancia commerciale è solida e, in qualità di produttore di materie prime, il paese beneficia dell’aumento delle quotazioni petrolifere. La domanda da porsi è se le tensioni tra Russia e l'Occidente continueranno, traducendosi in ulteriori sanzioni, o se finalmente prevarrà il pragmatismo, con la ripresa di relazioni più normali. Al 15 giugno in Russia eravamo sovrappesati nelle strategie azionarie ma sottopesati in quelle obbligazionarie". 

 

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