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Semple (VanEck): "Emergenti, la prospettiva micro prevale sui timori macro"

8/27/2018

Dopo un impegnativo secondo trimestre, il sentiment predominante per i mercati emergenti è relativamente negativo, ecco perché


I mercati emergenti hanno il fiato corto e dopo un secondo trimestre impegnativo, la strada per la seconda parte del 2018 pare ancora in salita. 

A spaventare sono timori a livello macroeconomico come, ad esemio, la liquidità del dollaro americano a causa del bilancio ridotto da parte della Fed, la guerra commerciale che non accenna a placarsi e la crescita dei tassi. 

 

Su questo David Semple (nella foto), portfolio panager presso VanEck afferma che: "I rischi globali al momento sembrano catalizzare l’attenzione degli attori del mercato. Tuttavia, chi si concentra sugli indicatori macroeconomici, constaterà che di per sé i mercati emergenti sono ben posizionati", sostiene 

 

Nel secondo trimestre, nonostante una robusta crescita dell’economia e degli utili sul piano globale, i livelli di valutazione delle azioni dei paesi emergenti restano adeguati. "Per le imprese che seguiamo da vicino, nel complesso, siamo intervenuti solo in misura minima per correggere al ribasso le prospettive per l’anno in corso", dichiara Semple.

 

Per quanto riguarda il rendimento del patrimonio netto, si assiste a un’inversione e la disciplina del capitale ha generato un maggiore free cash flow. In questo contesto, i timori di natura macroeconomica attualmente prevalenti offrirebbero per Semple ulteriori opportunità nella classe di attivo.Semple ribadisce il sostanziale buono stato di salute della classe di attivo, il che, secondo la sua prospettiva e il basso livello di valutazione attribuibili ai recentissimi deflussi, potrebbe costituire un momento propizio per mantenere o aumentare l’impegno al suo interno.

 

"Crediamo che le prospettive per i paesi emergenti rimangano buone e sottolineino la stabilità fondamentalmente forte della classe di attivo. L’apprensione per la situazione macroeconomica mette in risalto i dati fondamentali", commenta Semple.

In merito ai rischi, questo è il punto di vista dell’esperto a lungo termine rispetto all’andamento delle curve dei tassi negli Stati Uniti. Semple non ravvisa gravi pericoli e afferma: "A nostro parere, ci troveremo di fronte a un dollaro USA indebolito per svariati motivi, come per via di un deficit gemello, una politica che favorisce una “valuta competitiva”, un possibile rendimento di punta con un ciclo dei tassi ancora avanzato e una flessione dei riaccrediti». «Investiremo ancora con disciplina, mentre continueremo a tenere ben presente l’influsso dei fattori macroeconomici".

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