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Azionario Europa, migliora la corporate governance

8/29/2018 | Greta Bisello

I team manageriali delle società europee stanno iniziando ad abbracciare nuove iniziative a favore degli azionisti, già in atto negli Stati Uniti e che potrebbero accelerare la crescita degli utili nel Vecchio Continente, ecco in che modo secondo Neuberger Berman


Il 2018 ha frenato il mercato europeo dalla corsa registrata l'anno precedente. Questo rallentamento però risulta soltanto momentaneo tenuto conto degli ottimi utili societari e dell'accelerazione della ripresa dell'Europa. 

Un altro dato rilevante da tenere in considerazione è l'aumento dell'attenzione da parte dei team manageriali delle società europee per nuove iniziative a favore degli azionisti.

Secondo Benjamin Segal, CFA, head of global equity team di Neuberger Berman su questo afferma che: "Gli investitori attivi di norma spingono le società ad adottare iniziative volte a creare valore per gli azionisti stessi. Si tratta di operazioni che vanno dal miglioramento dell’operatività aziendale all'allocazione di capitale e possono arrivare fino alla sostituzione di alcuni membri dei Consigli di Amministrazione o addirittura alla cessione della società. Gli investitori attivi sono molto diffusi negli Stati Uniti, ma in altri mercati, tra cui l'Europa, hanno avuto un ruolo meno rilevante contrastato per lungo tempo da freni di natura sia legale che culturale".

 

Di certo non un percorso facile o di immediata realizzazione . Un'altra tendenza dalla quale gli investitori potrebbero trarre valore è quella di scorporare i conglomerati, su questo ancora l'esperto: "Scorporare queste società in una serie di imprese di dimensioni inferiori ma più specializzate può portare un aumento di valore, sia perché il prezzo del titolo non è più influenzato dai business poco interessanti, sia perché aumenta la capacità dei singoli rami aziendali indipendenti di crescere, di investire con maggior attenzione e attrarre talenti". 

 

Un ulteriore fenomeno è quello delle M&A, Segal a riguardo analizza che: "L’aumento delle attività di fusione e acquisizione in Europa è riconducibile a diversi fattori quali, l'opportunità di acquistare società con performance poco attraenti per poi generare rendimenti attraverso un efficientamento dei costi, la volontà delle società di creare economie di scala nelle competenze core, o ancora la necessità di effettuare investimenti su larga scala in tecnologia".

 

In conclusione secondo gli esperti di Neuberger Berman che tutti questi comportamenti virtuosi concorreranno alla creazione di un contesto più favorevole per gli investitori che vorranno approcciarsi all'azionario europeo. 

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