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Cina: misure di stimolo per fronteggiare Trump e non solo

8/30/2018 | Greta Bisello

Il Paese risponde agli attacchi commerciali attraverso un ntervento politico di allentamento delle politiche monetarie, fiscali e di regolamentazione ma anche per gestire una complessa situazione interna


La Cina si prepara a rispondere alle aggressioni commerciali di Trump non solo applicando a sua volta dazi ma anche attraverso una politica di stimolo. I tre principali elementi di intervento politico riguardano un allentamento delle politiche monetarie, fiscali e di regolamentazione.

Andrew Keirle, gestore del fondo T. Rowe Price Emerging Local Markets Debt Strategy, T. Rowe Price su questo sottolinea che: "Gli interventi che stiamo osservando sono volti ad aumentare il PIL di 0,3-0,5 punti percentuali, con lo scopo non di riportare la crescita ai livelli passati, ma di stabilizzarla intorno all'obiettivo del 6,5%". 

 

Anche la PBoC sta facendo la sua parte e sul fronte monetario sono stati ridotti i coefficienti di riserva obbligatoria per aumentare la liquidità.

"Si tratta quindi di un chiaro cambio di priorità: si vuole riportare la spesa per le infrastrutture a circa il 10% del PIL. Le politiche relative alle abitazioni, tuttavia, non sono state allentate" conferma l'esperto. 

 

Insomma gli sviluppi delle tensioni commerciali e una possibile escalation sono da sottovalutare, prosegue Keirle se gli Stati Uniti continueranno a minacciare di aumentare i dazi a 200 miliardi di dollari, i costi cominceranno seriamente ad aumentare e stima che: "Una tale mossa sottrarrebbe 0,3-0,5 punti percentuali al PIL cinese, e inizierebbe ad intaccare la capacità della Cina di raggiungere gli obiettivi di crescita e a minare la fiducia delle imprese".

 

E dunque conclude l'esperto: "Muovendosi verso politiche di stimolo, le autorità cinesi stanno manifestando il proprio incoraggiamento agli investitori locali affinché assumano maggiori rischi – non indiscriminatamente, ma con l'obiettivo che le società solide con i rating più bassi non siano tagliate fuori dal credito. Riteniamo pertanto che il trend che vede i titoli di stato cinesi e le obbligazioni AAA ottenere migliori performance rispetto alle obbligazioni con rating più basso dovrebbe iniziare ad arrestarsi, a mano a mano che scemeranno i timori verso i mercati emergenti".

 

Sul fronte valutario invece la combinazione tra l'allentamento della politica monetaria cinese e del percorso più restrittivo intrapreso dalla Federal Reserve dovrebbe nel complesso spingere il renminbi al deprezzamento, nonostante l'effetto di compensazione prodotto dalle misure di stimolo.

La situazione cinese inoltre riguarda e influisce significativamente anche sugli altri mercati emergenti  e segnalando l'esistenza di una soglia al di sotto della quale la crescita non può scendere, le autorità cinesi forniscono un’indicazione positiva agli investitori di questi mercati che ne hanno, al momento, molto bisogno.

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