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Dwek (Natixis IM): "Legge di bilancio italiana spaventa i mercati"

8/31/2018 | Greta Bisello

L’espansione globale sincronizzata è finita, ma la crescita resta robusta, guidata dagli Stati Uniti, ecco le previsioni per il terzo trimestre del 2018


L’espansione globale sincronizzata è giunta alla sua conclusione ma  nonostante ciò la crescita globale resta solida, soprattutto grazie a un’economia statunitense ancora vivace.

Non solo Stati Uniti però, secondo l'analisi di Esty Dwek, senior investment strategist di Natixis Investment Managers : "Sono incoraggianti gli ultimi dati europei che mostrano una ripresa rispetto al lento andamento dell’inizio dell’anno, con le PMI ancora in espansione e la crescita tedesca che ha resistito grazie ai consumi e agli investimenti. Nel complesso, per il momento non siamo preoccupati per una recessione". In Europa però la calma sembra lontana dato che si attende l'inizio dei negoziati per la legge di bilancio italiana.

 

Uno sguardo alle Banche centrali, tra le quali la FED che prosegue nel suo percorso di normalizzazione e rialzo dei tassi, il terzo a settembre. Su questo prosegue l'esperto di Natixis Im: "Il presidente della FED Jerome Powell è intervenuto a Jackson Hole, dove con i suoi commenti ha mostrato un atteggiamento più morbido di quanto ci si aspettasse, dichiarando che farà più attenzione ai dati e meno alle regole. Ciò implica che il sentiero del rialzo dei tassi non sia poi così rigido".

A livello valutario invece: "Il dollaro americano continua a essere supportato da una crescita robusta e dai differenziali dei tassi di interesse, un trend che pensiamo sia destinato a persistere. L’euro ha perso posizioni negli ultimi mesi, a causa delle difficoltà che hanno interessato il Vecchio Continente e al momento non ci aspettiamo una forte ripresa – il range di dovrebbe restare attorno all’1,15 – 1,20". Dwek non nasconde le preoccupazioni relative alle valute emergenti dopo la svalutazione della lira turca

 

E conclude l'esperto con un outlook di mercato per gestire l'ultima parte del 2018: "Pensiamo che gli asset rischiosi dovrebbero continuare a crescere e manteniamo la nostra esposizione, ma non aggiungiamo troppo rischio. Preferiamo ancora essere investiti piuttosto che rimanere fuori e riteniamo che l’azionario americano offrirà buone performance. Per un po’ di protezione, benché sia ancora presto e non ci attendiamo un brusco calo, guardiamo anche a strategie più difensive e core".

 

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