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BMO AM: la blockchain che piace agli ESG

9/28/2018

L'architettura che sottende alle criptovalute potrà, nel prossimo futuro, avere un inaspettato successo anche applicato a diversi ambiti come ad esempio quello degli investimenti sostenibili, ecco in che modo


Che fine hanno fatto le criptovalute, motivo di dibattuto nel corso di quest'anno? La maggior parte degli investitori continua a essere scettica a causa della natura speculativa di queste nuove valute, l’architettura sottostante – la tecnologia blockchain – sta avendo molto più successo. Le stime indicano investimenti pari a 2,1 miliardi di dollari nel 2018, il doppio rispetto all’anno precedente, e un investimento potenziale pari a 9,2 miliardi entro il 2021.

Secondo l'analisi di David Sneyd, vicepresidente e analista del Team GSI di BMO Global Asset Management, diverse blue chip stanno facendo importanti investimenti in questa tecnologia con l’obiettivo si sviluppare nuovi possibili utilizzi. Tra questi, fornire una soluzione a molti dei problemi legati alle tematiche ESG che le società affrontano ogni giorno.

 

"La blockchain permette di registrare informazioni in maniera più trasparente – e sicura – e di condividerle con gli altri utenti. Nonostante sia stata pensata per le criptovalute, le potenziali applicazioni sono innumerevoli, dato che la precisa e puntuale raccolta e distribuzione di informazioni è alla base dell’operatività di molte società".

 

Ne è un esempio concreto il colosso dell’ecommerce cinese JD.com che ha recentemente annunciato un piano simile per monitorare tramite la tecnologia blockchain la filiera della carne per contrastare l’utilizzo di sostanze illegali nell’allevamento dei suini, una problematica particolarmente importante nella regione. Anche le istituzioni finanziarie stanno implementando questa tecnologia, che permette di monitorare in tempo reale le attività dei clienti per meglio identificare possibili frodi o tentativi di riciclaggio di denaro.

 

Nonostante diverse positività, l'esperto di BMO AM mette in guardia: "Gli investitori devono tenere presente la portata dell’implementazione di una tecnologia relativamente recente e nelle prime fasi di sviluppo all’interno di processi istituzionalizzati e nell’ecosistema di una società. Questa transizione sarà costosa, richiederà diverso tempo e – con l’emergere di uno standard – determinerà vincitori e perdenti". 

 

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