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T. Rowe Price: gli Stati Uniti lasciano il posto all'Eurozona?

10/11/2018

Alcuni segnali indicherebbero che la sovraperformance dell’economia Usa rispetto all’Eurozona stia per finire, ecco quali e cosa potrebbe succedere


Il mercato statunitense sta rallentando la sua corsa tanto da farsi sorpassare dall’Eurozona? Secondo alcuni segnali indicano che il gap tra le due economie si sta facendo via via sempre più sottile.

Ken Orchard, co-portfolio manager, diversified income bond strategy, T. Rowe Price adduce il rallentamento vissuto negli ultimi mesi dell’Europa a diversi fattori tra cui un euro più forte, il clima, e un rallentamento della spesa pubblica in Germania, tutte situazioni che si sono poi capovolte. Anche la crociata di Trump sul commercio ha influenzato il sentiment degli esportatori europei, anche se è probabilmente troppo presto per vedere un impatto notevole sul livello effettivo di produzione e investimenti.

 

Le banche centrali nel frattempo stanno operando una graduale normalizzazione e prosegue Orchard: “C’è un interessante disconnessione tra i tassi e i mercati valutari. Il dollaro deve ancora attraversare una fase negativa, e ciò implica che i mercati delle valute stanno ancora sostenendo l’ipotesi di un’economia forte negli Stati Uniti e debole nel resto del mondo. Dato che il dollaro generalmente reagisce ai tassi forward di breve termine sulle differenze tra i tassi di interesse – e riteniamo che la Fed interromperà la stretta monetaria nel corso del prossimo anno e che la BCE inizierà ad alzare i tassi – ciò alla fine dovrebbe portare il dollaro a indebolirsi rispetto all’euro”. 

 

“La nostra analisi mostra che la probabilità di una crescita dei rendimenti dei Bund aumenterà in maniera significativa, via via che gli indici di sorpresa passeranno da essere negativi ad essere positivi. Al momento, i tassi valutari impliciti stanno prezzando un rialzo dei tassi della BCE di soli 100 punti base in totale nel corso dei prossimi 5 anni, il che sembra essere in contrasto con la stabilizzazione della crescita del PIL oltre il suo potenziale” conclude l’esperto di T.Rowe Price. 

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