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Dazi: nel lungo periodo a perdere non sarà la Cina

10/11/2018

Trump rincara la dose con nuove penalizzazioni sulle esportazioni dalla Cina per un totale di 500 miliardi in vista delle elezioni di metà mandato ma a soffrirne non sarà l'oriente


“In vista delle elezioni di mid-term, il presidente americano Trump potrebbe imporre quanto prima nuovi dazi punitivi sulle importazioni dalla Cina per un totale di 500 miliardi di dollari” questo lo scenario secondo Sean Taylor, cio APAC di DWS. In un orizzonte di 5 anni però saranno, a detta dell’esperto, più le società statunitensi a dipendere dal mercato cinese che viceversa.

 

La conseguenza maggiore di questo conflitto sarà la crescita della domanda interna cinese e la progressione a ritmo sempre più sostenuto dell’iniziativa One Belt, One Road.“La Cina cercherà in sostanza di migliorare i rapporti con le altre nazioni asiatiche, alimentando i commerci all’interno della regione”, spiega Taylor, che prevede particolari vantaggi da questi sviluppi per i Paesi membri dell’ASEAN (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico), tra i quali Indonesia, Malesia, Tailandia e Vietnam.

 

L’economia cinese, prosegue Taylor,  avrà una crescita del 6,5% nel 2018 e del 6,3% nel 2019, mentre per il cambio renminbi/dollaro si aspetta che l’anno prossimo la valuta cinese scenda a 7, senza tuttavia svalutarsi a causa del conflitto commerciale con gli Stati Uniti. “La Cina continua il suo percorso di attuazione delle riforme a lungo termine e necessita quindi di una valuta stabile”, afferma l’esperto. 

In sostanza la robustezza degli utili sostiene il mercato azionario cinese, rintracciando i giusti settori. “Continuiamo a favorire le azioni della new economy e settori quali healthcare, istruzione, turismo e lifestyle”. Questa view è sostenuta dall’andamento degli utili delle società quotate sul mercato azionario cinese. “Quest’anno potremmo assistere a una crescita degli utili del 15 percento, mentre per l’anno prossimo ci aspettiamo il 15-16 percento. Sono cifre davvero ragguardevoli, che nessun altro mercato è in grado di offrire”, conclude Taylor.

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