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Italia: dopo la bocciatura della Ue si attende S&P

10/24/2018

E' ancora la manovra al centro dei dibattiti e ancora rischio Paese, il governo Conte al giudizio delle agenzie di rating, dopo Moody's si guarda a venerdì


Dopo Moody’s e la Commissione europea, l’Italia attende un altro giudizio che potrebbe essere un'ulteriore bocciatura quella di venerdì da parte dell'agenzia di rating S&P.

Secondo l’analisi di Mohammed Kazmi, portfolio manager, macro strategist di Union Bancaire Privée, è diventato sempre più difficile detenere BTP e questo costituisce un problema per il Paese. Un problema che deriva dalla sfiducia degli investitori da una parte e dall’altra dalla carenza di liquidità dovuta alla conclusione del QE da parte della BCE.

 

Kazmi evidenzia come siano ancora molte le questioni irrisolte:I commenti da parte dei membri del governo continuano a suggerire che questi non sono ancora disposti a cedere sui loro piani di spesa, il che fa perdurare il rischio di un'ulteriore escalation di tensioni da qui in poi. In secondo luogo, attendiamo venerdì la reazione di S&P alla legge di bilancio. In questo frangente, una qualsiasi azione superiore a un downgrade di un livello sarebbe presa negativamente dagli investitori”. 

 

In conclusione però, tutti gli attori in campo dovrebbero perseguire lo stesso obiettivo raggiungendo una sorta di compromesso sulla legge di bilancio senza alimentare ulteriore pessimo. 

“Tuttavia - conclude l’esperto - , la situazione potrebbe peggiorare prima di migliorare, in quanto i membri del governo hanno citato uno spread di 400 punti base come livello al quale sarebbero costretti ad adeguare i loro piani di bilancio, il che suggerisce che da parte loro potrebbero non esserci passi indietro imminenti, agli attuali livelli di spread. Al momento, dato il fragile clima di mercato, la scarsa liquidità e un governo imprevedibile, il rapporto rischio/rendimento che comporta la detenzione di asset italiani resta poco interessante. Qualora le valutazioni dovessero migliorare ulteriormente con l'avvio dei negoziati tra la Commissione e il governo, si creerebbe un punto di ingresso migliore per aumentare le posizioni”.

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