Tempo di lettura: 1min
10/25/2018
"ll mese di ottobre è stato interessato fino ad ora dalle turbolenze sul fronte spread italiano e più recentemente dal drastico calo dei listini azionari Usa indotti in buona misura dal rialzo dei tassi a lungo termine. In prospettiva, i due fattori di tensione potrebbero ancora essere presenti tra ottobre e novembre, per poi rientrare nella parte finale dell’anno" questa l'analisi di Antonio Cesarano (nella foto), chief global strategist, Intermonte SIM.
Negli ultimi mesi l’attenzione degli operatori è stata rivolta da un lato all’evoluzione delle vicende italiane riflesse nell’allargamento dello spread e dall’altro alla guerra commerciale Cina Usa e, più recentemente, al forte calo dei listini USA. "Per quanto concerne lo spread, l’atteggiamento degli operatori è apparso anticipatorio di circa 1 mese. Ad agosto sono state anticipate le turbolenze del mese successivo in vista della discussione sulla nota di aggiornamento del Def. ll risultato è stato che nel mese di settembre è invece rientrato lo spread" prosegue l'esperto.
Nel mese di ottobre sta andando in onda il confronto con la Commissione europea dopo la presentazione del NaDef, la successiva risposta di Tria ai rilievi della Commissione stessa ed infine la richiesta da parte di quest’ultima di riformulare la legge di bilancio, un confronto che invece da calendario era atteso nel mese di novembre. Secondo Cesarano, anche in questo caso, le tensioni si stanno manifestando con un mese di anticipo attraverso un allargamento dello spread, in bilico sui 350 punti base.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie