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Fidelity, Italia: il governo combatte una guerra su due fronti

10/26/2018 | Redazione Advisor

Il governo continuerà a lottare sul lato della finanza e su quello della politica e si prevedono ulteriori scontri, notizie e volatilità nei prossimi trimestri


"Il mercato ha punito le azioni e i titoli di Stato dell’Italia per la sua manovra di bilancio fortemente dipendente dall’indebitamento. Il mercato del debito sta scontando nello specifico alcune prospettive decisamente negative e dal canto nostro prevediamo un incremento della volatilità nel prosieguo delle negoziazioni con la Commissione Europea. Da una parte un conflitto con la Commissione europea e dall'altro con il mercato".  Secondo l'analisi di Fidelity International infatti nessuna delle due ripone fiducia nelle previsioni italiane secondo le quali l’economia del Paese crescerà a un tasso dell’1,5%, né ritengono che l’attuale andamento del debito sia sostenibile dal punto di vista politico e finanziario.

A lungo termine, un mercato del debito pessimista rischia di incrementare il costo di finanziamento per l’economia reale, dando potenzialmente origine a un circolo vizioso.

 

Se da una parte i titoli di Stato del Paese hanno sottoperformato rispetto ad altri mercati periferici e lo spread BTP-Bund continua ad ampliarsi. Il rendimento dei titoli di riferimento italiani decennali si è attestato al 3,75 % ad ottobre, toccando livelli registrati l’ultima volta nel 2014. Analogamente, lo spread fra i BTP e i Bund tedeschi decennali ha toccato di recente quota 340 punti base, il livello più elevato dall’inizio del 2013 e prossimo al valore di 400 punti base indicato come la “soglia del dolore” dai funzionari italiani.

 

Un altro elemento che sottolineano gli esperti di Fidelity è un possibile effetto contagio. "Secondo le nostre osservazioni, il contagio è limitato per quanto riguarda gli altri mercati dei titoli di Stato periferici e minimo nei titoli corporate italiani. Lo spread fra i rendimenti dei titoli decennali italiani e spagnoli si è allargato considerevolmente dall’inizio dell’anno, sottolineando una sottoperformance relativa dei BTP nei confronti dei Bonos".

 

Osservate speciale in questo momento sono le banche italiane che sono il canale tramite il quale la volatilità dei mercati finanziari si riversa sull’economia reale. "La loro ampia esposizione ai titoli di Stato le rende sensibili alle variazioni dei rendimenti sovrani. D’altra parte il settore corporate italiano, che comprende molte piccole e medie imprese, dipende in misura di gran lunga maggiore dalle banche piuttosto che dai mercati dei capitali per quanto riguarda i finanziamenti" sottolineano Andrea Iannelli (nella foto), investment director, obbligazionario e Alberto Chiandetti, gestore di portafoglio, azionario.


La conclusione dunque è che non saranno i soli investitori a guardare al mercato italiano: "I policy maker faranno altrettanto, dal momento che le loro promesse dipendono da una ripresa del sentiment e della crescita nel corso del prossimo anno. Presteranno inoltre attenzione agli umori dell’elettorato e degli imprenditori, specialmente nel ricco nord-est dove la maggioranza ha una delle sue roccaforti. Ogni variazione significativa nei sondaggi risultata dalle turbolenze dei mercati potrebbe incidere sulle scelte fiscali del governo, specialmente in vista delle elezioni europee ormai alle porte" secondo Fidelity International.

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