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11/6/2018
Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse per la sostenibilità ma non solo, cresce anche l'interesse per il suo "impatto". Alla luce di questo, quali sono i criteri da utilizzare per effettuare al meglio questa valutazione?
Secondo l'analisi di Jeroen Bos, head of equies di NN Investment Parteners, due di questi comprendono la carbon e water footprint, che misurano la CO2 generata da una società e l'intensità del suo consumo idrico. Un esempio: le emissioni di CO2 finanziate dal portafoglio del nostro European Sustainable Equity sono pari a 38.197 tonnellate all'anno, contro le 205.966 dell'indice MSCI Europe, sulla base di un patrimonio gestito di 323 milioni di euro (dati a settembre 2018).
Va però ricordato che fondamentale nelle valutazioni dell’impatto di fondi sostenibili sono anche altri due parametri ovvero l’engagement e l’intenzionalità.
“Per engagement si intendono i proprietari di asset che utilizzano la loro posizione per stimolare attivamente le imprese a migliorare il loro impatto sulla società o sull'ambiente. Ad esempio, la carbon footprint di un'impresa, il suo uso dell'acqua o il suo impatto sociale. L'evidenza accademica ha dimostrato che queste attività di engagement e i miglioramenti che ne derivano dovrebbero rendere un'azienda più attrattiva e il suo modello di business più sostenibile, a vantaggio degli investitori attraverso il miglioramento delle prestazioni finanziarie e della valutazione” commenta l’esperto.
Dall’altra parte invece prosegue Bos: “L’”intenzionalità" valuta la misura in cui le aziende progettano di fare del bene in futuro attraverso i loro prodotti e soluzioni e attraverso il modo in cui operano nella società. La giusta intenzionalità aiuta la sostenibilità del modello di business a lungo termine di un'azienda”.
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