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Obbligazionario sotto pressione, la risposta è un approccio attivo

12/13/2018

Questo secondo l'analisi di Schroders che passa in rassegna le buone e le cattive notizie che il nuovo anno porterà con sé per questo settore


Nuvole all'orizzonte per l'obbligazionario globale. Alcuni elementi stanno turbando la calma del periodo post crisi finanziaria. Si è passati da un problema significativo di disoccupazione nel dopo crisi alla situazione attuale, in cui si sfiora la carenza di forza lavoro. Le banche centrali sembrano sempre più convinte che il QE abbia fatto il suo tempo e che sia necessario alzare i tassi. I governi stanno spendendo di più e infine le tendenze protezioniste si stanno rafforzando. 

 

Secondo l'analisi di Bob Jolly, head of global macro strategy, Schroders ci sono però alcune buone notizie. "La crescita degli Usa sembra più duratura di quanto suggerito dalla maggior parte degli osservatori. I nostri analisti ritengono che la produttività possa ancora aumentare. Ciò da una parte potrebbe comportare che i tassi di interesse si assestino su un livello più alto; dall’altra parte, può implicare un maggiore livello di crescita. Gli effetti positivi di questo aumento di produttività potrebbero estendersi anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti". 

 

Non mancano però le cattive notizie: "I mercati saranno probabilmente più volatili in futuro. Di conseguenza, i default aziendali potrebbero aumentare. Sarà necessario prezzare i rischi in modo preciso e realistico: occorre quindi abbandonare un certo ottimismo eccessivo, soprattutto in parti del mondo dove il debito è silenziosamente cresciuto fino a livelli da record" prosegue nell'analisi l'esperto.

"Ciò non deve necessariamente avere un impatto disastroso sui prezzi degli asset - continua Jolly - tuttavia, potrebbe significare che il tempo delle tattiche ‘buy and hold’ – tenere in portafoglio azioni e obbligazioni e beneficiare della crescita stabile dei prezzi – è quasi al termine. Ci aspettiamo che emergano opportunità consistenti adottando un approccio più attivo, non solo nel fixed income, ma potenzialmente in tutte le asset class".

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