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1/3/2019
Il "credito facile" è in dirittura di arrivo e le ragioni sono molteplici. "Il vigore dell’economia statunitense, associato al forte aumento delle retribuzioni, favorisce la correzione dei tassi. Il logico rialzo dei tassi a breve termine da parte della Federal Reserve statunitense – dallo 0 al 2% – nonché dei tassi a 10 anni – dall’1,4 a più del 3% – spiega ampiamente perché gli asset denominati in dollari stanno vivendo un momento difficile" spiega Didier Le Menestrel (nella foto), presidente di La Financière de l’Echiquier.
Tra le cause delle tensioni nel breve periodi si possono annoverare il rallentamento dell’economia, le paure suscitate dalla Brexit e lo scontro sulla legge di bilancio italiana entrano in rotta di collisione con l’annuncio dell’interruzione del programma di acquisti della Banca centrale europea. "Un programma che fino a questo momento aveva rappresentato un notevole sostegno per i mercati in quanto la BCE acquistava settimanalmente più di un miliardo di euro di obbligazioni corporate, ponendosi come un operatore attivo sul mercato primario. Le sue casse contano oggi circa 180 miliardi di euro di obbligazioni corporate" spiega il presidente.
"Nessun dubbio quindi - secondo Le Menestrel - che il mercato del credito “dopato” sia ormai alle spalle e che sia iniziato il periodo di riduzione della liquidità. Se il ritorno alla normalità è difficile per gli attori che avevano finito per dimenticare la volatilità e le incoerenze transitorie dei mercati, guardiamo invece positivamente a questa fase necessaria per i mercati, che ridà alla corretta conoscenza delle aziende un valore che non avrebbe mai dovuto essere trascurato".
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