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Emergenti nel 2019, chi vince e chi perde

1/4/2019

Dopo un anno tutt'altro che facile per il settore obbligazionario di questi mercati ci si avvia a un periodo che potrebbe offrire interessanti opportunità agli investitori


Lo scorso è stato un anno tutt'altro che facile per l'obbligazionario emergente ma per il 2019 queste aree dovrebbero offrire interessanti opportunità agli investitori.

Karine Jesiolowski, senior investment specialist emerging market fixed income di Union Bancaire Privée sottolinea che "in Argentina la recessione dovrebbe rallentare nel 2019, con un PIL in calo "solo" del -1,6% dopo il -2,8% nel 2018. I prestiti del FMI e la stretta fiscale aggressiva del governo Macri contribuiranno probabilmente a contenere il deprezzamento del peso e l'inflazione, e alla fine potrebbero portare al taglio dei tassi di interesse. Tuttavia, gli investitori potrebbero diventare nervosi verso il 2020 in vista dell'esito delle elezioni".

 

In Brasile è probabile che la crescita del PIL aumenti gradualmente (dall’1,4% al 2,4%) in quanto l'inflazione e i tassi d'interesse relativamente bassi sono da stimolo a consumi e investimenti. "Il deficit di bilancio resta ampio (7% del PIL) -  continua l'esperto di UBP - ma il presidente Bolsonaro si è impegnato a portare avanti la riforma delle pensioni. Sebbene vi sia il rischio che queste riforme vengano diluite, già dei primi passi su questo fronte, seppur modesti, costituirebbero un precedente per ridurre una spesa pensionistica molto elevata (12% del PIL e circa 4 volte superiore a quella del Messico). Nei mesi di gennaio e marzo si dovrebbe assistere alla prima ondata delle nuove politiche del governo appena insidiatosi".

Cautela per il Sudafrica e per quanto riguarda la Turchia i rischi economici sono adesso più quantificabili con il PIL in recessione e il governo e la banca centrale preparati ad affrontarne l'impatto sui default societari e sulle pressioni del settore bancario. L'inflazione è ancora troppo elevata e i rischi stanno aumentando in conseguenza delle misure sempre meno ortodosse adottate dal governo. Le elezioni locali previste per marzo 2019 potrebbero portare allo scoppio di tensioni interpartitiche.

 

Nuova tornata elettorale in India con le elezioni della camera bassa del parlamento (Lok Sabha) nell'aprile 2019. "Il presidente Narendra Modi mantiene un consenso solido al 50%, ma la critica persistente da parte della popolazione per le perturbazioni finanziarie causate dalla politica di demonetizzazione di due anni fa e le promesse non mantenute sugli investimenti infrastrutturali potrebbero vedere la maggioranza del partito BJP scivolare nella Lok Sabha" spiega Jesiolowski.

Sempre ad aprile si terranno nuove elezioni anche in Indonesia, dove è probabile che il Presidente Joko Widodo ottenga un secondo mandato considerato che il suo grado di consenso è attualmente elevato (70%). "La crescita del PIL del Paese potrebbe rallentare, dato che il governo e la banca centrale hanno adottato misure precauzionali per rallentare la domanda di importazioni e frenare i tassi di interesse interni nel caso in cui il sentiment globale degli investitori EM resti scarso. La crescita del PIL dovrebbe restare leggermente inferiore al 5% (era del 5,2% nel 2018)" conclude il gestore.

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