Sarà un atterraggio morbido quello del 2019 per i mercati finanziari secondo l'analisi del team di Neuberger Berman. 

Ad esempio il PIL statunitense rallenterà passando dall’attuale 3,5% al 2,0-2,5% circa nel 2019 e che parte dei rischi collegati alla guerra commerciale tra Washington e Pechino andranno scomparendo. 

Insomma per rintracciare le vere opportunità potrebbe rivelarsi utile guardare fuori dai confini statunitensi. Proseguono gli esperti di Neuberger Berman che  mentre le dispute commerciali tra Stati Uniti e Cina si attenuano e gli stimoli fiscali cinesi prendono piede, siamo del parere che i primi segnali di ripresa, che già stiamo osservando, in Giappone, in Europa e nel mondo emergente cresceranno, portando a una nuova convergenza e confermando la nostra view che colloca queste economie ancora a metà del ciclo economico rispetto agli Stati Uniti, che si trovano invece alla fine.

 

Le altre protagoniste saranno le banche centrali, gli analisti di Neuberger Berman infatti affermano che la Federal Reserve proseguirà più lentamente del previsto con l’aumento dei tassi di interesse, ma non è previsto alcun cambiamento nell’approccio delle banche centrali alla gestione dei bilanci. In parole povere, avremo una riduzione generale del livello di liquidità. Dall'altro lato invece ci si aspetta che la Banca Centrale Europea confermi l’attuale politica di riduzione di bilancio, posticipando eventuali rialzi dei tassi a dopo l’estate.

 

In ogni caso, se la volatilità dei mercati e le elevate correlazioni tra asset class registrate nel 2018 dovessero proseguire anche nel 2019, la soluzione di diversificare adeguatamente un portafoglio composto da asset class tradizionali si rivelerà un’impresa sempre più ardua. Prese nella morsa di forti concentrazioni, alla fine del 2018 numerose strategie di hedge fund (non tutte) hanno perso i guadagni realizzati all’inizio dell’anno. Ciò nonostante, secondo gli esperti l’interesse per le strategie decorrelate e absolute return rimane alto.