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Come ripensare la protezione del portafoglio?

1/11/2019

Alcuni fattori potrebbero condizionare l'andamento del mercato in positivo o negativo a seconda del loro esito, eccone alcuni dall'analisi di Lyxor Asset Management


"Il vero cambiamento per l’anno appena iniziato non sta tanto nell'emergere di situazioni di incertezza quanto nel comportamento degli asset finanziari, destinato a discostarsi sempre più da quanto visto negli ultimi anni" questo il vero punto interrogativo secondo Guillaume Lasserre, chief investment officer, Lyxor Asset Management.

Nello scenario di riferimento tra una rinnovata fiducia per gli Stati Uniti e un'Europa alle prese ancora con Brexit, politica italiana e tensioni in Francia, persistono alcuni fattori che hanno la capacità di trasformare l'andamento in positivo o negativo, a seconda dell'esito. 

 

Lasserre indica la guerra commerciale destinata ad attenuarsi ma a non scrivere la parola fine. Le Banche centrali in grado di far sobbalzare il mercato. C'è poi l'Eurozona con le sue problematiche interne e di difficile risoluzione, come accennato prima. Guardando alla Cina, l'espero di Lyxor mette in guardia sull'andamento della crescita. Il prezzo del petrolio che impatta in maniera consistente sull'economia globale e sui mercati finanziari. 

 

"Dal punto di vista degli investimenti, la situazione suggerisce un rinnovato appetito per le attività più rischiose e questo si traduce in una preferenza per le strategie non direzionali e nella definizione di misure protettive che isolino i portafogli contro il rischio di ribassi" spiega Lasserre.

 

Inoltre la posizione per l'azionario è tutt'ora neutrale. L'esperto di Lyxor sottopesa le azioni emergenti e preferisce le azioni difensive. Ancora un sottopeso sulle obbligazioni, in vista dei rialzi dei tassi previsti da parte della Fed, e cconcentrazione sulle scadenze brevi. Per quel che riguarda il credito, si mantiene un posizionamento difensivo sulle obbligazioni investment grade, mentre siamo più positivi sul segmento più rischioso dei bond high yield. "La fine del QE nell’Eurozona comporta la fine di un elemento di supporto, con i tassi che tendono al rialzo. Il mercato obbligazionario non sembra più svolgere appieno il suo ruolo di copertura naturale in caso di shock. Precedentemente, i portafogli erano in grado di sfruttare la decorrelazione tra azioni e obbligazioni, ma questo divario si sta colmando. Per il 2019, le obbligazioni non forniranno una protezione sufficiente per i portafogli" conclude Lasserre.

 

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