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Mercati, normalizzazione: a farne le spese saranno i rendimenti

1/17/2019

Nè il reddito fisso né quello azionario riporteranno i risultati visti negli ultimi anni, ecco cosa cambierà


Se dopo dieci anni si torna a una situazione pre-crisi a farne le spese potrebbero essere i rendimenti.

Secondo Colin Moore, chief investment officer globale di Columbia Threadneedle Investments”: Nell’azionario, i rendimenti futuri dipenderanno dal ciclo economico, nonché dai ricavi e dagli utili societari. Nell’ipotesi che il ciclo duri ancora qualche anno e che gli utili societari continuino a crescere, allora è plausibile che le azioni producano rendimenti reali positivi contenuti". 

 

In definitiva, con tutta probabilità né il mercato del reddito fisso né quello delle azioni genereranno rendimenti comparabili a quelli osservati negli anni successivi alla crisi finanziaria.Benché sia lecito pensare che i rendimenti saranno positivi, vi sarà anche maggiore volatilità. Gli investitori dovranno decidere quale livello di volatilità sono disposti ad accettare.

 

"All’aumentare della volatilità è cruciale mantenere il senso della prospettiva. Si tende a pensare che le tensioni geopolitiche e i problemi economici di oggi siano gravissimi, ma in vita miaho assistito a eventi altrettanto epocali. Pensiamo, ad esempio, alla caduta del regime dell’apartheid in Sudafrica o alla dissoluzione dell’Unione sovietica. Anche l’introduzione dell’euro èstata fonte di grande ansia in Europa, mentre oggi viviamo le preoccupazioni relative alla Brexit e alla possibilità che altri paesi decidano di uscire dall’UE" prosegue l'esperto.

 

Uno dei dibattiti di questi mesi è quello relativo al danno che potranno fare i tassi di interesse. Moore spiega: "Dopo la devastante crisi finanziaria globale di dieci anni fa, le varie banchecentrali nel mondo hanno mantenuto i tassi d’interesse a livelli straordinariamente contenuti per un periodo molto lungo. Tuttavia, ora che l’economia inizia a normalizzarsi, gli istituticentrali stanno ponendo fine a tali politiche. Negli Stati Uniti la Fed sta facendo da apripista, tornando a innalzare i tassi d’interesse".

Guardando in senso generale, gli investitori si dicono diffidenti circa il rialzo dei tassi, presumendo che le banche centrali "stiano schiacciando il freno per evitare problemi quali l’aumento dell’inflazione. Tuttavia, se l’aumento è dovuto in realtà alla normalizzazione dei tassi dopo un periodo di crisi, questo dovrebbe renderci fiduciosi nel fatto che la crescita è diventata più sostenibilerispetto al passato. Se l’attuale aumento dei tassi segnala un ritorno alla normalità, è una cosa positiva" conclude l'analista di Columbia Threadneedle Investment.

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