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Brexit: la strada è ancora in salita

1/17/2019

L'analisi di Bethany Payne, portfolio manager, global bonds, di Janus Henderson Investors sui recenti rivolgimenti circa l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea


Theresa May si è vista respingere la proposta di accordo sulla Brexit con 432 voti contrati e 202 voti favorevoli. 

"La sterlina si è rafforzata a seguito della votazione. L'entità della sconfitta, che è in linea con le peggiori aspettative degli analisti/opinionisti, aumenta la pressione su Theresa May che necessita di un compromesso che potrebbe raccogliere il sostegno trasversale dei partiti. L’Unione Europea (i 27 Paesi) probabilmente non concederà più nulla dal momento che non è chiaro “cosa" potrebbe ottenere l'approvazione della Camera dei Comuni. E' invece più probabile che, in questa fase, vengano raggiunti compromessi interni che portino ad una Brexit "più soft", ovvero a maggiori concessioni al partito laburista per la tutela dei diritti dei lavoratori e degli standard ambientali" spiega Bethany Payne, portfolio manager, global bonds, di Janus Henderson Investors

 

A questo punto, prosegue l'esperta di Janus Henderson Investors "i  fatti aumentano la probabilità che il Partito laburista si orienti verso un secondo referendum, che sarà considerato positivo per il Regno Unito dal momento che aumenta le possibilità di “bloccare” la Brexit. Tuttavia, qualsiasi speranza potrebbe presto essere scartata, in quanto gli emendamenti alla mozione di Theresa May di lunedì potrebbero prevedere votazioni indicative su eventuali alternative all'accordo, il che probabilmente confermerà che non esiste ancora una maggioranza per un secondo referendum in Parlamento". 

 

Nel breve periodo tutto lascerebbe presagire un finale con una "soft Brexit" e potrebbero indurre a ipotizzare un compromesso nei giorni successivi, è difficile intravedere un percorso non tortuoso verso un accordo finale. "L’ottimismo di breve e la forza della sterlina potrebbero non durare fino a quando il premio per il rischio politico non sarà eliminato. Ciò che è chiaro è che è altamente probabile che l’applicazione dell’articolo 50 venga posticipata per consentire al Regno Unito di beneficiare di un "periodo di calma" e approvare così la legislazione necessaria ad evitare che un'uscita senza un accordo" conclude Payne.

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