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Brexit: senza deal probabile recessione

1/18/2019

Se fosse indetto un secondo referendum, l’outlook sarebbe complicato dalle molte opzioni possibili per questa consultazione popolare


"In mancanza della ratifica di un deal, il Regno Unito lascerà l’UE senza un periodo di transizione, ed è probabile che vada incontro a notevoli dazi commerciali in accordo con le regole del WTO, insieme al pieno controllo delle dogane e a diversi vuoti normativi circa l’appartenenza a importanti istituzioni europee. Un rinvio della Brexit è possibile. Il Regno Unito potrebbe richiedere un rinvio temporaneo (di tre mesi), ma dovrebbe richiedere l’appoggio unanime di tutti i 27 Stati membri. Se il Regno Unito non facesse alcun progresso nell’assicurarsi la maggioranza per il deal, allora sarebbe improbabile che l’UE accordasse un rinvio, senza un chiaro meccanismo per superare lo stallo in Parlamento. Tale meccanismo potrebbe consistere in un secondo referendum o nelle elezioni generali." questo secondo Azad Zangana, senior european economist & strategist e remi olu-pitan, multi-asset fund manager, Schroders.

 

Quindi se l’UE non garantirà un’estensione della deadline per Brexit, il Regno Unito potrebbe revocare unilateralmente l’articolo 50 per far ricominciare il processo di nuovo più avanti. Si tratta di uno scenario improbabile che irriterebbe l’UE e l’opinione pubblica britannica, soprattutto a causa del fatto che farebbe riiniziare tecnicamente i due anni di processo negoziale.

 

L'esperto prosegue affermando che: "A nostro avviso, il rischio di una Brexit “no-deal”, o “cliff-edge”, probabilmente non è mai stato così elevato. Allo stesso tempo, il bisogno di elezioni generali o di un secondo referendum per rompere lo stallo in Parlamento sembra più evidente che mai. Considerando gli ultimi dieci sondaggi sulle intenzioni di voto, il Partito Conservatore pare destinato a mantenere la propria posizione di partito di minoranza più numeroso alle elezioni generali. Tuttavia, si stima che i Conservatori perderanno seggi e avranno quindi bisogno sia del Democratic Unionist Party che dei Liberal Democrats per formare una coalizione – dando per assunto che una coalizione sia con i Laburisti che con loScottish National Party sia insostenibile. Inoltre, vale la pena ricordare che i risultati dei sondaggi possono cambiare durante una campagna elettorale, e dubitiamo che gli eventi più recenti faranno guadagnare supporto al Governo, anche se Theresa May si ritirasse e fosse sostituita da un altro candidato".

 

Allo stato attuale dei fatti una soft Brexit orami sembra davvero difficile. "Riteniamo che la possibilità di uno scenario remain in seguito ad un secondo referendum e la prospettiva di un rinvio della Brexit abbiano contribuito a spingere la sterlina rispetto al dollaro Usa e all’euro nei giorni scorsi. I mercati sembrano prezzare una probabilità maggiore di una “soft Brexit”. Tuttavia, crediamo che gli investitori siano troppo frettolosi" spiega l'esperto di Schoders.

 

Zangana conclude inoltre che: "La reazione immediata degli Stati membri dell’UE è vitale, il sostegno al Primo Ministro e il margine per delle concessioni e la potenziale dilazione dell’articolo 50 offriranno supposto alla sterlina e agli asset britannici. Andando oltre la volatilità di breve termine, l’outlook per le relazioni commerciali britanniche con l’UE continua a non essere chiaro e ciò non allevierà il premio al rischio intrinseco negli asset del Regno Unito".

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