Tempo di lettura: 2min

SSGA: il rischio Italia è una questione europea

2/12/2019

Un aumento dello spread genererebbe incertezza e un possibile contagio verso altri Paesi, è quanto emerge dal global market outlook 2019, presentato alla stampa specializzata a Milano


Il rischio Italia esiste e persiste a livello europeo dove non è ancora avvenuto un contagio, almeno per ora. Questo il punto di vista di Lori Heinel, cfa e deputy global cio con Frédéric Dodard, cfa, frm, head of portfolio management, EMEA, investment solution di SSGA, intervenuti in occasione del global market outlook 2019 a Milano con la stampa specializzata. Dal grafico si evidenzia come molti dei paesi europei, soprattutto Francia e Spagna, risultano legate a doppio filo alle sorti dell'Italia, o meglio di un possibile innalzamento dello spread che risulta ancora contenuto. 
 

Fonte: Bloomberg and State Street Global Advisors Research for spreads; Bank of International Settlements for bank exposures; IMF World Economic Outlook for GDP. Left-hand chart as of January 3, 2019; right-hand chart as of June 30, 2018.


A livello macroeconomico, aprendo la visuale oltre i confini d'Europa, si registra per il 2019 un rallentamento della crescita mondiale dal 3,8% nel 2018 al 3,5% per quest'anno. Il maggior rischio si registra nel downside che riflette le persistenti incertezze a livello commerciale tra Stati Uniti e Cina. L'inflazione però rimane ancora contenuta. Le Banche centrali invece proseguono il ciclo di stretta monetaria sincronico nonostante la linea accomodante tracciata dall'ultimo meeting Fed. Lo sguardo continua a volgersi verso gli appuntamenti dei prossimi mesi, in particolar modo al 29 marzo con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. 

 

Gaurav Mallik, chief portfolio strategist di SSGA, continua a prevedere una sovraperformance delle azioni statunitensi rispetto al resto del mondo poiché sostenute da fondamentali solidi. Diversamente da quanto visto nel 2018, un periodo difficile per i mercati emergenti, le valutazioni di quest'ultimi appaiono ora con interessanti opportunità di acquisto. Immersi in questo contesto, spiega l'esperto, gli investitori dovranno focalizzarsi su azioni con caratteristiche difensive, con prudenza in Europa per le incertezze geopolitiche di cui abbiamo già fatto cenno. 

 

Per quanto riguarda invece il comparto obbligazionario, gli investitori dovranno essere pronti ad affrontare la fine del ciclo economico. Matt Nest, cfa e global head of macro strategist e Niall O'Leary, global head of fixed income portfolio strategists, restano positivi sul debito degli emergenti con una preferenza per le obbligazioni in valuta locale (con approccio selettivo). 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?