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Per BNY Mellon IM il 2019 sarà sulle "sabbie mobili"

2/12/2019

Inflazione, tassi di interesse, debito dell'Eurozona e guerre commerciali: ecco cosa guardare nei prossimi mesi


Inflazione, tassi di interesse, debito dell'Eurozona e guerre commerciali: sono queste le "sabbie mobili" che attendono gli invetitori nei prossimi mesi, stando all'ultimo outlook di BNY Mellon IM, uno dei più grandi asset manager al mondo con 1.700 miliardi di dollari di AUM. Guardando agli ultimi due anni, gli esperti dell'asset manager americano fanno notare che il 2017 è stato l'anno della crescita globale sincronizzata, mentre il 2018 l'anno della divergenza tra gli USA e il resto del mondo. E il 2019? Per capirlo, Shamik Dhar, chief economist di BNY Mellon IM, invita gli investitori a porsi due domande: i dati fondamentali saranno sufficientemente robusti da stabilizzare i mercati globali? E i prezzi attuali degli asset rispecchiano i rischi e i trend che caratterizzano l'outlook globale?

Secondo l'esperto, la Fed potrebbe rialzare i tassi due volte nel corso del 2019, "ma siamo scettivi sulla possibilità di una terza stretta. Anche la Bce potrebbe rimandare il primo rialzo alla fine del 2019 o persino all'inizio del 2020. Il dollaro USA potrebbe rafforzarsi nel corso dell'anno, ma una pausa da parte della Fed o una maggiore chiarezza sull'esito della Brexit potrebbero arrestarne la corsa". Sulla base di queste premesse, Dhar ritiene che i ribassi sui mercati globali negli ultimi mesi rappresentino "un'opportunità di investimento sugli asset rischiosi nel 2019. Le obbligazioni manterranno una correlazione negativa con le azioni, permettendo ai portafogli multi-asset di ottenere buone performance".

L'area euro resta però vulnerabile ai rischi dei mercati finanziari. "Le banche italiane - rileva Dhar - sono le più esposte al debito sovrano, ma anche la Spagna e il Portogallo hanno una presenza elevata dei rispettivi titoli governativi nei propri bilanci. In aggiunta, le banche europee detengono quote elevate del debito sovrano di altre nazioni, aumentando così il rischio di contagio per il settore finanziario". Ma il nemico numero uno, per il capo economista di BNY Mellon IM, resta l'inflazione, il gigante addormentato da tenere sottocchio. "Se dovesse verificarsi un'impennata dell'andamento dei prezzi, lo scenario positivo che prevediamo per il 2019 potrebbe infrangersi molto rapidamente. La Fed alzerebbe i tassi più rapidamente del previsto, scatenando una fase di ribassi per gli asset rischiosi. Il dollaro si rafforzerebbe ulteriormente e qualsiasi convergenza dei tassi globali con quelli USA causerebbero ulteriori turbolenze sui mercati finanziari" conclude Dhar. 

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