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5 modi per bilanciare gli utili in maniera virtuosa

2/18/2019

Secondo l'analisi di HSBC le soluzioni ai problemi globali sempre più vengono ricercate nell'ambito aziendale rispetto a quello politico


Come recentemente sottolineato dall’edizione 2019 del World Economic Forum, abbiamo assistito a un generale spostamento dell’attenzione verso le mosse dei CEO, in quanto le soluzioni ai problemi globali più seri vengono sempre più ricercate nell’ambito delle aziende che in quello politico.  

Una nuova ricerca di Edelman evidenzia che tre quarti dei dipendenti ha fiducia nei propri datori di lavoro, mentre meno della metà degli intervistati afferma di avere fiducia nel proprio governo. Inoltre, il 73% del campione ritiene che un’azienda possa “incrementare i profitti e migliorare, al contempo, le condizioni economiche e sociali della comunità nella quale opera”, con un incremento del 9% rispetto ad un anno fa. 

 

Per questo, Noel Quinn, chief executive di HSBC Global Commercial Banking, consiglia 5 suggerimenti per aiutare l'azienda a bilanciare gli utili con obiettivi virtuosi. 

Qui di seguito 5 suggerimenti per aiutare la vostra azienda a bilanciare gli utili con obiettivi virtuosi.

L'OCSE stima che il 65% dei bambini di oggi, una volta adulti, farà dei lavori che attualmente non esistono ancora. I progressi nel campo della robotica e dell'intelligenza artificiale stanno già creando nuove opportunità per le persone dotate delle giuste competenze e della giusta attitudine a coglierle, ma altri temono di esserne esclusi. Le imprese, insieme ai governi, hanno la responsabilità di fornire ai propri dipendenti le competenze necessarie per rimanere al passo con i cambiamenti tecnologici. Il management, tra le altre cose, dovrebbe investire nella formazione per migliorare le competenze soft e hard dei dipendenti, ripensare i modi di lavorare e costruire proattivamente una pipeline di talenti, garantendo così che la propria azienda e la propria forza lavoro restino competitivi nei decenni a venire. 

 

La tecnologia sta trasformando i luoghi e i modi in cui i consumatori acquistano beni e servizi, come interagiscono con i brand e tra di loro, e anche come le aziende producono e vendono i propri prodotti. In soli cinque anni le vendite online nel Regno Unito sono raddoppiate, le banche stanno utilizzando il machine learning per comprendere al meglio le esigenze dei clienti, mentre i produttori stanno utilizzando gli smart data per adattare le proprie linee di produzione. Per sopravvivere nell’era della transizione digitale, diventa quindi fondamentale per le imprese stare al passo con le ultime innovazioni, pensare ai trend futuri e creare una struttura e una cultura sufficientemente agile per capitalizzare il cambiamento. 

 

Entro il 2050, miliardi di consumatori apparterranno alla classe media, specialmente in Asia. La regione ospita già il 28,5% dei 2.754 miliardari di tutto il mondo – percentuale maggiore di quella del Nord America. Lo spostamento della ricchezza globale verso l'Asia sta creano nuovi mercati che le imprese con un approccio internazionale possono sfruttare. Bisogna iniziare dalla ricerca dell'opportunità per uno specifico prodotto o servizio, preferibilmente adattandolo alle preferenze locali, per poi sfruttare la potenza degli strumenti digitali per raggiungere quei clienti che sono sempre più esperti di tecnologia. Nel corso del prossimo decennio, circa il 70% della crescita globale proverrà dai paesi che attualmente definiamo mercati emergenti.

 

Da un recente sondaggio condotto da HSBC emerge che un’azienda su tre sta progettando di rendere più sostenibili le proprie catene di approvvigionamento. Indipendentemente dalle dimensioni, le aziende possono ridurre il proprio impatto ambientale e svolgere un ruolo attivo nel mitigare i rischi associati ai cambiamenti climatici. La buona notizia è che la sostenibilità può anche rendere le aziende più competitive. Le imprese che sono dotate di elevate credenziali di sostenibilità possono attrarre il crescente numero di consumatori che vogliono rifornirsi da aziende “green”. Un modo potrebbe essere quello di non acquistare le materie prime importate. Infatti, le materie prime a chilometro zero aiutano a ridurre le emissioni e a risparmiare sui costi di trasporto. I manager che vogliono rendere il proprio business più sostenibili possono iniziare a ripensare da chi e da dove acquistano e possono investire in fonti di energia rinnovabili.

 

Avere un obiettivo di business non riguarda solo fornire i prodotti e i servizi adatti ai clienti, ma anche fare la cosa giusta per la comunità. Le aspettative dell’opinione pubblica e degli azionisti sono più elevate che mai, quindi le aziende devono dimostrare di generare un impatto positivo sulle condizioni economiche e sociali. Alcune imprese stanno dando l'esempio. Unilever, ad esempio, ha sviluppato un Sustainable Living Plan che traccia i progressi fatti verso la riduzione dell’impronta ambientale dell’azienda e, al tempo stesso, ne aumenta l'impatto sociale positivo. È importante che i manager comprendano l'impatto sociale delle loro attività e implementino una strategia ESG misurabile e trasparente per incrementarlo. In questo contesto, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite rappresentano un’utile riferimento per orientarsi.

 

 

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