Tempo di lettura: 2min

Dazi, Trump e i negoziati su più fronti

2/22/2019

Le importazioni di auto sono un "rischio per la sicurezza nazionale", gli Stati Uniti aprono alla possibilità di uno scontro commerciale con l'Europa, ecco le conseguenze


A una settimana esatta dalla fine della tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina (1 marzo prossimo), Donal Trump è già pronto a sfidare un altro "avversario", l'Europa. 

Ann-Katrin Petersen, vice president, global economics & strategy di AllianzGI, sottolinea che "secondo quanto riportato domenica scorsa dal Dipartimento del Commercio USA, le importazioni di auto sono un “rischio per la sicurezza nazionale”. Il presidente ha tempo fino a metà maggio per decidere dell’aumento dei dazi sulle auto al 25%. Oggi la tariffa doganale sui veicoli europei esportati in America è solo il 2,5%. Le case europee diverrebbero molto meno competitive, almeno sui prezzi".

 

Secondo l'analisi di Petersen: "Con ogni probabilità, nelle prossime settimane vedremo nuove dimostrazioni di forza di Washington e Bruxelles, con la minaccia di ritorsioni. È possibile che Trump cerchi di far leva sui dazi sull’auto per ottenere concessioni dall’UE nei negoziati in corso sui beni industriali in altri settori. Tuttavia, data la crescita economica più moderata su entrambe le sponde dell’Atlantico e in considerazione del fatto che l’Europa (a differenza della Cina) non è considerata una minaccia strategica, non si può dare per scontata una rapida escalation dello scontro. La prossima riunione negoziale è prevista per i primi di marzo".

 

Certo è che se non si trovasse un accordo su questo punto, dazi commerciali sulle importazioni di auto sarebbero un duro colpo per l'economia europea, soprattutto in questo momento. "La crescita dell’export ne risentirebbe notevolmente - prosegue Petersen -, in particolare
in Germania, Italia e Regno Unito, dove oltre il 10% delle esportazioni di auto è destinato agli USA". 

C'è inoltre da sottolineare come l’Europa "ha un margine di manovra limitato per allentare le politiche monetarie e fiscali in risposta agli effetti economici delle decisioni di politica commerciale. Dopo tutto, è appena cominciata la normalizzazione della politica monetaria e molti governi europei sono fortemente indebitati".

 

In conclusione, in questo clima di generale incertezza, l'esperta di AllianzGI afferma che: "In vista di una fase finale del ciclo caratterizzata da rendimenti di mercato (“beta”) più moderati che negli ultimi dieci anni e da una maggiore volatilità, per gli investitori sarà sempre più importante un approccio attivo sia nell’asset allocation sia nella selezione titoli. Tale approccio consente di trarre vantaggio dalla volatilità: le correzioni possono offrire interessanti opportunità di ingresso nel mercato e i rally rappresentare occasioni per prendere profitto".

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?