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Cina, primi passi verso la sostenibilità

2/26/2019

Cresce in Asia l'interesse di società e investitori verso tematiche legate all'ambiente, alla governance. Ecco l'analisi di Aberdeen Standard Investments


Sembra un paradosso che l'Asian Corporate Governance Association ha scelto Pechino come sede dell’ultima conferenza annuale sui fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) dato che la città è una delle più inquinate del mondo.

Jerry GOH, investment analyst equities Asia di Aberdeen Standard Investments era presente alla convention e spiega come la grande affluenza da parte di investitori e società sia sintomatico di un atteggiamento che, se pure a piccoli passi, sta cambiando. 

Sono molti i fattori che costituiscono un ostacolo da superare che riguardano specificatamente la Cina: "Primo, manca un ecosistema interno, ovvero una cornice normativa, in grado di guidare gli investitori all’integrazione dei fattori ESG nelle decisioni di investimento. Per molte aziende cinesi avere a che fare con le tematiche ESG significa adempiere passivamente ad obblighi burocratici di compliance, mentre non viene compreso il contributo importante che può offrire il reale impegno in questo campo per esempio nella gestione del rischio o nel miglioramento della performance aziendale sul lungo periodo" spiega l'esperto. 

 

GOH inoltre spiega che: "I progressi fatti dalla Borsa sulla corporate governance negli ultimi anni sono certamente fonte di ottimismo. La percentuale di azioni di un’azienda detenute dai maggiori azionisti di società quotate presso la SSE (Shanghai Stock Exchange) è diminuita costantemente negli ultimi anni, dal 40% al 30% a metà novembre: lo hanno confermato, a seguito di un’analisi interna dei dati, i rappresentanti della Borsa di Shanghai alla conferenza. Queste dinamiche lasciano presagire un’evoluzione positiva nella diversificazione della partecipazione azionaria. Nello stesso periodo, hanno sottolineato, è aumentato molto il numero di amministratori indipendenti nei Cda delle società quotate, arrivando in media al 33% e in molti casi anche oltre. Ed è stato anche notato un miglioramento dell’esperienza internazionale e delle competenze degli amministratori indipendenti".

Primi passi certamente, ma significati che vale la pena continuare a indagare e monitare. 

 

 

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