“Nonostante le concessioni dell'ultimo minuto dall'Unione Europea un paio di notti fa, il primo ministro britannico Theresa May non è riuscito a ottenere il sostegno della maggioranza per il suo accordo sulla Brexit”. Andrew Wilson, ceo di Goldman Sachs Asset Management ("GSAM") per l'area EMA, ricorda che “avevamo anticipato questo risultato dopo la pubblicazione della valutazione del procuratore generale Geoffrey Cox”.

L’esperto sottolinea a che “per dimostrare la propria leadership e il controllo del processo Brexit dopo l'ennesima sconfitta, c'è stata qualche speculazione sul fatto che Theresa May potesse anticipare l'esito delle votazioni previste in questi giorni (per escludere una Brexit "senza accordo" e un ritardo Brexit) annunciando la sua intenzione di cercare ed estendere l'articolo 50. Durante questo periodo di prolungamento ci aspetteremmo che un gruppo trasversale di parlamentari continui a perseguire una versione ‘più morbida' del risultato finale della Brexit, rispetto a quanto stabilisce l'attuale accordo del Primo Ministro, con un maggiore allineamento con le attuali istituzioni europee. Si potrebbe formare, quindi, una maggioranza alla Camera dei Comuni che sostenga questa ipotesi. Ciò detto non escluderemmo la possibilità che il primo ministro Theresa May proponga nuovamente il suo accordo con ulteriori revisioni prima della fine del mese”.

Fronte sterlina. L’analista si aspetta che la valuta britannica “si indebolisca ulteriormente in mezzo a una prolungata incertezza. Detto questo, escludere un 'no deal' Brexit potrebbe fornire un supporto per la valuta”.

L’economista prevede che alla fine “il Regno Unito lascerà l’Unione Europea e nel frattempo rimanga in una situazione transitoria di staus quo. Tuttavia, riconosciamo che la tempistica per tale risultato è fluida, visto che è improbabile che l'UE accetti o un limite temporale per il blocco irlandese o un meccanismo unilaterale di uscita dal Regno Unito dagli accordi doganali che applica”.