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5/22/2019 | Luca Guerrasio
I mercati azionari globali hanno recuperato la pessima performance del quarto trimestre del 2018 con un buon inizio anno. Tutte le principali piazze hanno seguito un andamento simile, con gli USA solo marginalmente in anticipo.
Per quanto stia crescendo l’interesse per alcuni specifici mercati come ad esempio la Cina, la tentazione di convincersi che il mercato azionario USA continuerà a sovraperformare come ha fatto negli ultimi anni appare forte.
Ci saranno maggiori opportunità al di fuori degli Stati Uniti considerando che il differenziale della crescita degli utili tra il mercato americano e gli altri mercati non giustifica più la marcata disparità nelle valutazioni.
Le previsioni di crescita IBES per il 2019 per gli indici MSCI USA, Europa e Mercati Emergenti sono rispettivamente del 4,1%, 5,5% e 6,8% e il multiplo prezzo utili per l’anno sono rispettivamente del 17,2, 13,6 e 12,1.
Buona parte del rallentamento macro a cui abbiamo assistito a livello globale negli ultimi mesi è dovuto alle conseguenze dirette e indirette delle tensioni tra USA e Cina: le aziende sono state toccate direttamente dai dazi o hanno assunto un approccio più cauto nei propri piani di spesa.
E’ necessario che le principali banche centrali continuino a tenere una posizione accomodante. Questo è particolarmente importante visto il contesto globale di debolezza a livello macro.
“Stiamo assistendo a un allineamento di diversi fattori per i mercati emergenti, sui quali l’outlook è ora positivo, e i primi segnali di una ripresa. Il PMI sta migliorando in alcuni Paesi, tra cui Cina, Brasile e Indonesia, e le revisioni degli utili sembrano aver superato la fase di minimo” sottolinea Fabiana Fedeli, Global Head of Fundamental Equities di Robeco.
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