Tempo di lettura: 4min

India, la vittoria di Modi fa esultare il mercato

5/23/2019 | Daniele Riosa

La riconferma del premier piace agli investitori. Scopri quali potrebbero essere le ripercussioni su azionario e obbligazionario secondo i gestori


Nerendra Modi è stato riconfermato presidente dell’India. I risultati non sono ancora definitivi, ma la vittoria, nel giorno dell’inizio dello spoglio, si preannuncia schiacciante.

Gaurav Sinha, asset allocation Strategist di WisdomTree, spiega che è “la prima volta dal 1971 che il governo uscente viene confermato dal popolo per un secondo mandato. Questo voto è da interpretarsi come un segnale a favore di un forte sviluppo economico e potrebbe incoraggiare Modi a spingere sull’acceleratore per riforme più radicali. La ‘demonetizzazione’ e l'implementazione della tassa sui beni ed i servizi (la GST) avevano provocato grandi instabilità, ma il risultato fortemente favorevole ci fa credere in uno slancio per le riforme più difficili”.

L’analista si aspetta che “nei prossimi cinque anni ci si concentrerà sull'acquisizione di terreni, sulle riforme del lavoro, sulla ‘monetizzazione’ delle imprese statali e sulla continua digitalizzazione dell'economia. Gli indici indiani Sensex e Nifty hanno risposto aprendo per la prima volta nella loro storia a livelli record rispettivamente di 40.000 e 12.000, mentre la rupia si è rafforzata rispetto al dollaro".

Oliver Williams, gestore debito emergente di Insight Investment (BNY Mellon IM), spiega che “l’esito delle elezioni indiane risulterebbe gradito agli investitori internazionali. Tra i punti chiave dell’agenda dell’Alleanza Democratica vi sono delle riforme giudiziali, amministrative e sui terreni agricoli, oltre che un piano di privatizzazioni. Il partito ha come obiettivo quello di far diventare l’India un’economia da 5mila miliardi di dollari entro il 2022. L’Alleanza è ben consapevole che, per raggiungere questo obiettivo, l’India avrà bisogno di trasformarsi in un’economia guidata dalle esportazioni e dagli investimenti, e non soltanto dai consumi. Tra gli altri impegni principali che il partito si assume vi è quello di migliorare l’accesso ai servizi finanziari a basso costo, la costruzione di case per 50 milioni di persone, e il miglioramento dei porti, delle autostrade, delle ferrovie e degli aeroporti. Si stima che occorrano 1.000 miliardi di dollari in investimenti infrastrutturali nell’arco dei prossimi 3-5 anni".

"Una vittoria di ampia maggioranza per l’Alleanza Democratica - conclude Williams -  implicherebbe anche l’erogazione di minori sussidi fiscali ai vari Stati indiani, perché non ci sarebbe bisogno del supporto dei numerosi partiti regionali per far approvare le riforme. Questo potrebbe a sua volta migliorare il livello di offerta di obbligazioni governative indiane”.

Gli analisti di Aberdeen Standard Investments si concentrano sull’impatto che il voto potrebbe avere sui mercati azionari e obbligazionari .

Kristy Fong, asian equities investment director, si focalizza sul primo: “Una conferma del programma di riforme strutturali del Primo Ministro Modi – rileva l’esperto - fornirebbe un impulso all'economia e alle imprese indiane. Probabilmente sarebbe anche una buona notizia per il mercato azionario. Possiamo aspettarci che il governo continui a investire in alloggi a prezzi accessibili e nelle infrastrutture di trasporto, un elemento positivo per il settore delle costruzioni, per quello immobiliare e potenzialmente anche per i consumi nelle aree rurali".

Tutto ciò "potrebbe innescare un nuovo ciclo di spesa in conto capitale e sarebbe un ammortizzatore rispetto a elementi avversi esterni, compreso un deterioramento del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina e l'eventuale aumento del prezzo del petrolio. La continuità politica non fa che rafforzare le nostre opinioni positive sull'India, le cui prospettive di crescita sono sostenute da una popolazione giovane e da una classe media in espansione. Vediamo un'enorme opportunità di investimento in aziende che hanno la capacità di determinare i prezzi dei beni venduti ai consumatori indiani”.

Per quanto riguarda l’obbligazionario, Leong Lin-Jing, investment manager, fixed income, Asia, prevede che il consolidamento fiscale, che la vittoria di Modi dovrebbe portare, potrebbe costituire “una garanzia di un atteggiamento prudente nei confronti della spesa sociale, ulteriori privatizzazioni del settore pubblico e un proseguimento degli sforzi per semplificare e rafforzare la tassazione su beni e servizi. Potenzialmente, un’ampia maggioranza del BJP potrebbe addirittura vedere nuovi sforzi per introdurre la legge sull'acquisto di terreni, che rafforzerebbe i diritti di proprietà e persino riformare le arcaiche leggi sul lavoro che frenano la produttività nel settore manifatturiero”.

“Il successo dell’implementazione delle norme su insolvenza e fallimento, oltre alle azioni correttive per contenere i crediti in sofferenza nel settore bancario pubblico, consentirebbe agli istituti finanziari di sostenere il prossimo ciclo di crescita del credito. Se Modi riuscirà ad attuare il resto delle proprie misure di riforma durante il suo secondo mandato, il potenziale di crescita dell'India aumenterà certamente”, conclude l’economista di Aberdeen Standard Investments.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?