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5/24/2019 | Luca Guerrasio
Dall’inizio dell’anno si sono tenuti in considerazione diversi rischi, tra cui le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno generato volatilità sui mercati e frenato l’esposizione azionaria (nonostante le attese positive nei confronti della crescita economica globale).
E’ lecito chiedersi se Stati Uniti e Cina risolveranno a breve i problemi della loro guerra commerciale?
“Sebbene in passato non prevedevamo l’applicazione di ulteriori dazi, riteniamo che l’eventualità non sia affatto da escludere e che il mercato dovrebbe tenerne conto.
La Cina potrebbe implementare ulteriori stimoli sia fiscali che monetari focalizzati sul settore privato, rispetto a quello pubblico impiegando del capitale piu’ lento e meno levereggiato.
Gli effetti positivi di questi programmi si dovrebbero poi ramificare anche in Asia, Giappone ed Europa.
Negli Stati Uniti, una delle aree dove un accordo appare possibile e’ la collaborazione su un piano infrastrutturale, che aiuterebbe a creare lavoro e a rafforzare l’economia (che
risulta in buone condizioni e quindi non dovrebbe verificarsi un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Fed).
Data la recente volatilità sui mercati è prevedibile un indebolimento del dollaro verso l’euro, dato il rallentamento dell’economia americana che converge a livelli di crescita più sincronizzati rispetto alle altre economie sviluppate” commenta il Team Global Balanced Risk Control (GBaR) di Morgan Stanley Investment Management.
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