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5/30/2019 | Luca Guerrasio
L’Italia, ed il suo debito, continuano ad essere sotto la lente d’ingrandimento.
A poco è servita la tenuta dei rendimenti e dello spread dei titoli di stato e la riduzione dei BoT semestrali.
La situazione appare critica già da metà marzo quando il differenziale di rendimento fra BTp e Bund ha iniziato a risalire dai minimi dell’anno fino a stabilizzarsi ai 282 punti di ieri sera.
Un’ulteriore conferma dello scenario italiano, non florido, arriva dal confronto tra i titoli di stato italiani e quelli di Spagna e Portogallo un tempo allineati a quelli italiani e adesso decisamente migliori.
L’esito delle urne, sotto questo aspetto, spaventa fino a un certo punto:
“l’incertezza politica resterà elevata in Italia nei prossimi mesi ma questo fattore
è gia incorporato nel rating e
nell’outlook attuale” ammonisce
Moody’s.
Secondo gli analisti di Unicredit “le carte si scopriranno in autunno con un possibile scontro con la Ue sui
temi fiscali” ma, secondo
Moody’s “alla fine il governo italiano e la Commissione raggiungeranno un accordo sulla Legge di Bilancio 2020”.
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