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Asia e Cina, cosa è cambiato dall'inizio della trade war

6/11/2019

Secondo l'analisi di GAM Investments le oscillazioni dei due mercati sono un'opportunità per acquistare azioni con valutazioni più interessanti nonostante l’elevato livello di paura sul piano delle tensioni commerciali


"Sono tre i principali fattori responsabili delle difficoltà che hanno interessato l’azionario cinese e asiatico e le performance del mercato più in generale. In primo luogo, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno generato molta incertezza nel 2018; secondo, la politica monetaria nell’ex Celeste Impero piuttosto restrittiva ad inizio anno; e infine, l'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che ha pesato sugli asset di rischio a livello globale" questo secondo Jian Shi Cortesi, portfolio manager per l’azionario asiatico e cinese di GAM Investments.

 

Se fino all'inizio di maggio tutti e tre questi fattori hanno avuto uno sviluppo positivo, ben presto le speranze iniziali di mettere la parola fine sulle questioni commerciali sono andate scemando.

 

"Ppiù questo dissapore si amplifica, più aumenterà la pressione a raggiungere un accordo per entrambi i Paesi. In Cina, l’export e le società di hardware ne risentiranno, ed è probabile che anche le imprese statunitensi vedano un impatto significativo, in particolare se Pechino passerà al contrattacco; molte aziende a stelle e strisce hanno una grande esposizione al mercato cinese, per esempio General Motors vende più automobili in Cina che negli Stati Uniti" secondo il gestore di GAM che prosegue spiegando che "la Cina ha dichiarato che non utilizzerà le proprie riserve di Treasury come arma in questa disputa, ma tutto potrebbe cambiare se le relazioni tra i due Paesi si deteriorassero ulteriormente. È importante osservare che Pechino ha ancora spazio di manovra per introdurre ulteriori misure di sostegno per stimolare la propria economia, se necessario".

 

Secondo l'analisi di GAM tali oscillazioni danno luogo a un'opportunità per acquistare azioni con valutazioni più interessanti nonostante l’elevato livello di paura sul piano delle tensioni commerciali.

Infine, "in termini di tendenze a lungo termine, abbiamo visto le commodity e le imprese orientate all'edilizia dominare nel periodo dal 2000 al 2010, ma da allora i driver economici sono passati a essere consumi e innovazione, a livello globale, e questi rimangono i nostri principali obiettivi di investimento - in particolare i titoli delle società di internet cinesi" conclude Jian Shi Cortesi.

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