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USA, possibile una recessione nel 2020. Ecco perché

6/13/2019 | Daniele Riosa

Per Anja Eijking di BMO Global AM “le previsioni di crescita per il 2019 sono: Stati Uniti 2%, Eurozona 1%, Cina 6%, Giappone 0,5%”


“I mercati azionari si sono mossi marcatamente al rialzo. Nel primo trimestre la crescita economica statunitense ha superato le aspettative raggiungendo un tasso pari al 3,2% su base annua, in salita rispetto al 2,2% registrato nel trimestre precedente”.

Nonostante questi dati positivi Anja Eijking, gestore del fondo BMO global convertible Bond di BMO Global Asset Management, sottolinea come “buona parte della crescita sia imputabile a un aumento del commercio e delle scorte, mentre l’attività al consumo e gli investimenti sono stati interessati da un rallentamento”.

In Europa, “la crescita dell’Eurozona nel primo trimestre ha battuto le aspettative, crescendo dello 0,4% rispetto allo 0,2% dei tre mesi precedenti. I leader europei hanno acconsentito a posticipare la Brexit fino alla fine di ottobre. Sono state emesse nuove convertibili per circa 4 miliardi di dollari. Tra le società che si sono rivolte a questo mercato figurano Sirius Minerals, FANCL, Guess e Keppel REIT. Le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso”.

“Il nostro scenario di base – spiega l’analista - continua a escludere una recessione nel breve termine: l’economia a stelle e strisce rimane solida e nella prima metà del 2019 dovrebbe continuare a beneficiare dell’impatto positivo dello stimolo fiscale. Tuttavia, in uno scenario in cui non si avranno investimenti infrastrutturali o una compensazione per il fiscal cliff, una recessione nel 2020 resta una possibilità. Nel frattempo, ci aspettiamo che Trump e Xi raggiungano un accordo che risolva le tensioni commerciali. Il rallentamento della crescita economica cinese e la diminuzione del commercio globale hanno ridimensionato le prospettive di crescita dell’Europa”.

Inoltre, “le modalità secondo le quali verrà risolta la questione Brexit rimangono incerte, e le preoccupazioni legate al rischio politico continuano ad aleggiare sul mercato. L’economia dell’Eurozona dovrebbe recuperare nella seconda metà dell’anno a condizione che si registrino dei miglioramenti in Cina, dei passi avanti nelle tensioni commerciali, che sia evitata una hard Brexit e che la domanda interna continui a essere di supporto”.

“Le previsioni di crescita per il 2019 – conclude Eijking - sono: USA 2%; Eurozona 1%; Cina 6%; Giappone 0,5%”.

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