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Fed, quanti tagli dei tassi nel 2019?

7/3/2019

Il contesto in cui ci si muoverà è quello caratterizzato da una crescita moderata e da un’inflazione contenuta ma una recessione non è contemplata nello scenario di Pramerica SGR


La Fed si fa sempre più attenta e vigile a ciò che sta succedendo a livello globale così da agire di conseguenza. Anche se il board sembra spaccato a metà con metà dei governatori che optano per una politica monetaria accomodante.

“La componente a favore di un taglio di 50 punti base riuscirà probabilmente a convincere gli altri membri, ma i risultati saranno visibili solo nei prossimi anni. Presumibilmente ci si muoverà in un contesto caratterizzato da una crescita moderata e da un’inflazione contenuta. Non è da escludere, però, che i mercati stiano in un certo senso sovraprezzando i possibili tagli dei tassi nel 2019” spiega Robert Tipp, chief investment strategist e head of global bonds di PGIM Fixed Income (gestore delegato di Pramerica SGR).

 

"Attualmente il mercato prezza, in media, un taglio intorno ai 100 punti base nei prossimi 12 mesi mentre noi ci aspettiamo due o tre tagli da parte della FED. Questo perché esiste una piccola probabilità che, nel caso in cui le tensioni commerciali dovessero volgere al peggio, assisteremmo a un brusco risveglio del mercato, come accaduto l'ultima volta che la BCE ha tagliato i tassi e iniziato il QE, ossia in uno scenario negativo per le istituzioni finanziarie in cui i mercati hanno iniziato a scendere" prosegue l'esperto.

La domanda che ci si pone è se l'intervento della Banca centrale americana basterà a controbilanciare i danni di una guerra commerciale con la Cina.

 

In conclusione Tipp ci ricorda che: "La popolazione invecchia, il debito mondiale è a livello record e sul mercato è presente molta liquidità – dato che diverse zone, inclusa l'Europa, si trovano a dover gestire i tassi negativi. Il risultato è che il livello di equilibrio dei tassi scende anche a fronte di una crescita dell'economia. Ma non ci aspettiamo una recessione, non vediamo gli eccessi che generalmente conducono a quel risultato. Semplicemente, il tasso di crescita è sotto le attese ma non stiamo registrando un indebolimento drammatico". 

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