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7/15/2019
Un andamento altalenante quello del credito nei primi 6 mesi del 2019.
"I rendimenti dei titoli di Stato sono calati, con i rendimenti dei Bund che hanno toccato un nuovo minimo storico a fronte dell'escalation della guerra commerciale USA-Cina. Nel frattempo, l'inasprimento degli spread creditizi sull’onda delle dichiarazioni di politiche monetarie espansive da parte delle banche centrali si è tradotto in una forte performance delle obbligazioni societarie" spiegano Roel Jansen, head of european investment grade credit e Sebastiaan Reinders, head of high yield di NN Investment Partners.
I titoli di Stato sono legati a doppio filo alle sorti del conflitto commerciale USA-Cina, per il quale esistono 3 potenziali risultati. "Nel primo scenario, con lo status quo invariato, la Fed potrebbe decidere due riduzioni "di sicurezza" dei tassi. Nel secondo scenario, quello di un'escalation completa della guerra commerciale, ci aspettiamo che la Fed riduca i tassi in modo aggressivo - tra 150 e 200 punti base. Questi due scenari sembrano essere egualmente probabili. Infine, c'è una piccola possibilità di una risoluzione rapida, nel qual caso la Fed potrebbe aumentare i tassi. Nel complesso, questo rende difficile sviluppare una forte conviction" commentano gli esperti.
Come muoversi dunque in questo scenario? Jansen e Reinders ipotizzano che: "Se da un lato le operazioni più rischiose sono più difficili da realizzare o vedono il loro prezzo fissato a spread più ampi di quanto originariamente previsto, dall’altro i crediti BB sono molto richiesti e quindi vedono in genere spread più ridotti e un numero di sottoscrizioni significativamente superiore alle aspettative. Data la nostra valutazione secondo la quale i fondamentali del credito non miglioreranno molto, ma rimarranno ai loro attuali livelli sani, attualmente sottopesiamo le società estremamente deboli, ma sovrappesiamo il segmento medio e le società di qualità superiore".
Infine "le aspettative di crescita economica sono moderate, soprattutto per l'Europa, ma la crescita globale appare ancora positiva. Sulla base della nostra ricerca interna sul credito, i fondamentali rimangono forti per gli emittenti high yield di qualità. Prevediamo che il rischio di insolvenza rimarrà basso, in quanto la maggior parte delle società ha allungato le scadenze e detiene forti posizioni di liquidità. Inoltre, la leva finanziaria è stabile e sono poche le negoziazioni di obbligazioni di grandi dimensioni a livelli di stress" concludono gli esperti onlandesi.
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