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Volatilità, prudenza sugli attivi rischiosi. Ecco perché

9/12/2019 | Daniele Riosa

Germano (Amundi): “In questo contesto gli investitori potrebbero ridurre il rischio adottando una strategia di copertura adeguata investendo in oro”


“Visti i timori di una crescita globalmente debole e di una crescente volatilità sullo sfondo del conflitto commerciale tra USA e Cina, rimaniamo prudenti sugli attivi rischiosi”. Matteo Germano, head of multi-asset di Amundi, spiega che “la nostra decisione il mese scorso di assumere una posizione lunga sulla duration e di rimanere difensivi sulle azioni è stata premiata dai mercati che stanno già scontando pe r i prossimi 12 mesi tagli dei tassi di 100 pb da parte della Fed e di 30 pb da parte della BCE”.

“Crediamo che – argomenta l’analista - sia giunto il momento per gli investitori di avere una lieve esposizione al rischio con una preferenza per le obbligazioni societarie Investment Grade europee, ma siamo consapevoli delle opportunità che potrebbero essere offerte da questo contesto volatile. Idee ad alta convinzione Le banche centrali dei Paesi sviluppati, compresa la BCE e la Fed, sembrano essere disposte a sostenere la crescita tramite l'adozione di una posizione più accomodante. A breve termine queste sono notizie positive per le azioni dei Paesi sviluppati, ma rimaniamo selettivi. Alla luce di un contesto macro - economico accomodante iniziamo a riconsiderare la nostra opinione negativa sugli Schatz visto che non è supportata dalla forte possibilità di un taglio dei tassi”.

Riguardo alla duration, “rimaniamo positivi sugli Stati Uniti come elemento di diversificazione dell'esposizione al rischio per via del rallentamento della crescita globale e dell’inflazione e per via della recente escalation della guer ra commerciale. Manteniamo la nostra preferenza per i Treasury decennali e quinquennali USA rispetto ai bund quinquennali tedeschi”.

Sui mercati del credito, ci attendiamo che l a caccia al rendimento si intensifichi in Europa perché la maggior parte del debito sovrano in euro è ormai negativo. Continuiamo a preferire i BTP italiani e le obbligazioni societarie Investment Grade in euro a quelle High Yield (più simili alle azioni) che dovrebbero beneficiare di fattori tecnici come i flussi di investimento, le operazioni TLTRO, il probabile QE2 della BCE e il taglio dei tassi. Rimaniamo prudenti sul credito USA perché l'effetto leva è troppo alto rispetto ai fondamentali”.

Riguardo al le azioni emergenti “manteniamo un’opinione neutra le per via delle valutazioni nel complesso poco interessanti, del peggioramento delle dinamiche macro e delle revisioni negative degli utili. Manteniamo la nostra preferenza per la Corea, che sta inviando segnali di stabilizzazione, e per la Cina. Sul fronte delle obbligazioni dei Paesi emergenti, rimaniamo positivi riguardo alle valute forti soprattutto per motivi di carry, ma siamo prudenti riguardo al debito in valuta locale che è soggetto a una forte volatilità per via dell'esposizione valutaria”.

“Le tensioni geopolitiche e i timori per la crescita mondiale - rileva l’economista - continuano a dominare i mercati finanziari. I dati non entusiasmanti provenienti dalla Germania e dalla Cina fanno temere una recessione. L’incertezza in Europa è aumentata, i due punti critici sono la Brexit e l’Italia. È importante notare che i fondamentali delle società rimangono a rischio perché i margini degli utili potrebbero diminuire nel caso di un indebolimento della crescita mondiale e di un’escalation della guerra commerciale. Il rischio di liquidità potrebbe ripresentarsi nel caso in cui le banche centrali deludano le aspettative dei mercati”.

“In questo contesto gli investitori potrebbero ridurre il rischio adottando una strategia di copertura adeguata investendo in oro. Tale strategia li potrebbe salvaguardare nel caso in cui si inasprisca la guerra valutaria tra gli USA e la Cina. Gli investitori potrebbe anche prendere in considerazione l’idea di valutare in maniera positiva la duration USA come copertura liquida, per poi ridurla marginalmente dopo un consistente rally dei tassi”.

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