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Mercati, in Europa c'è bisogno di un'azione fiscale

9/18/2019

La politica monetaria portata avanti dalla Bce e caratterizzata da tassi bassi potrebbe essere la spinta positiva che si stava aspettando


I dubbi sono leciti ma se esagerati possono risultare dannosi. Ci riferiamo al mercato europeo e alla preoccupazione diffusa tra gli investitori di una crescita ormai troppo lenta e una possibile recessione all'orizzonte per Germania e Italia. 

"I settori dell’economia europea più orientati al mercato interno (consumi, edilizia, servizi immobiliari) sono ancora resilienti e non si possono sottovalutare i numerosi effetti positivi del crollo dei tassi di interesse: gli interessi passivi sul debito pubblico, che rappresentano il 2% circa del PIL dell’area Euro, potrebbero scomparire quasi completamente fra cinque anni, garantendo ai Paesi della regione ampio margine di manovra sul fronte fiscale. Per quanto graduali, i progressi in ambito fiscale non sono affatto trascurabili" spiega François-Xavier Chauchat, chief economist di Dorval Asset Management, e prosegue così "Gli effetti della riduzione dei tassi saranno particolarmente significativi in Italia, dove gli interessi passivi sul debito ammontano al 3,6% del PIL. Tassi di interesse ormai prossimi allo zero dovrebbero facilitare l’attività del nuovo governo europeista di Giuseppe Conte. Inoltre, l’azione della BCE, che sarà sempre più decisa, ha già dato il via a una reflazione nella penisola, come si vede nel settore immobiliare. Una delle principali fonti di rischio in Europa passa quindi in secondo piano. È consigliabile usare ancora prudenza, tuttavia un piano “verde” potrebbe dare un impulso alla crescita nonostante il diffuso scetticismo, almeno nel breve periodo. Da questo punto di vista, un calendario più realistico per la transizione all’auto elettrica darebbe certamente un sollievo".

 

La risposta inoltre potrebbe arrivare anche sotto forma di un grande progetto infrastrutturale

"Considerando i risultati fortemente positivi del Partito dei Verdi nelle elezioni per il Parlamento europeo, riteniamo che il sostegno fiscale potrebbe assumere la forma di un progetto di infrastruttura “verde” mirato a rendere l’Unione Europea (UE) neutrale per le emissioni di carbonio entro il 2050. Questo tipo di progetto potrebbe essere un modo per soddisfare tale elettorato e mostrare che i politici stanno facendo qualcosa" afferma David Zahn, head of european fixed income di Franklin Templeton "ci attenderemmo di vedere una partecipazione della BCE tramite l’acquisto di obbligazioni emesse da organismi sovranazionali, ad esempio la European Investment Bank (EIB). La spesa extra sostenuta che ne risulterebbe potrebbe dare una spinta alla crescita in Europa ed eventualmente all’inflazione. Pertanto, mentre molti commentatori stanno presumendo che i rendimenti non abbiano altre alternative oltre a continuare a scendere, riteniamo che uno dei grandi rischi per l’Europa sia un progetto così importante, che potrebbe vedere i rendimenti salire".

 

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