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I bond 'verdi' lasciano indietro le industrie ‘marroni’

9/27/2019 | Daniele Riosa

Hay (MainStreet Partners): “Le imprese più inquinanti fanno più fatica ad accedere al mercato dei capitali rallentando così la loro transizione”


Negli ultimi anni, il mercato dei green bond è cresciuto a un ritmo straordinario, con emissioni per oltre 600 miliardi di dollari. James Hay, investment associate di MainStreet Partners, evidenzia un paradosso delle obbligazioni verdi e evidenzia il ruolo dei transition bond.

Come spiega Hay, “in teoria, qualunque azienda che emetta bond tradizionali può emettere anche green bond. Il requisito principale è che i proventi netti vadano a finanziare attività green: ad esempio, la costruzione di un impianto solare, l’ammodernamento di un edificio efficiente dal punto di vista energetico o il miglioramento dell’utilizzo e del riciclo dell’acqua. Questo tipo di framework però contribuisce a creare una situazione paradossale che porta le industrie ‘green’ ad accedere facilmente al mercato dei capitali, lasciando sempre più indietro le industrie cosiddette ‘marroni’, quelle inquinanti, che invece dovrebbero raccogliere capitali su ampia scala per intraprendere una seria transizione e ridurre drasticamente il loro impatto ambientale. In effetti, se l’obiettivo comune è quello di un mondo completamente de-carbonizzato, allora gli sforzi dei settori ‘marroni’ in transizione verso basse emissioni di carbonio assumono un ruolo essenziale e non possono rimanere ai margini della scena”.

Tuttavia, esistono davvero modi efficaci e rigorosi per includere i settori in transizione senza compromettere l’integrità della finanza green? “È qui che – sottolinea l’analista - entrano in scena i Transition Bond che vengono utilizzati da quelle aziende nella fase iniziale della transizione. L’industria si sta già muovendo su questo tema: a giugno di quest’anno, AXA Investment Managers ha pubblicato le proprie linee guida in materia di transition generando grande interesse; nello stesso mese è stata pubblicata una bozza di Tassonomia UE che definisce proprio le attività ‘in transizione’ come il cemento e la siderurgia”.

“I transition bond – conclude l’esperto - sono complessi da interpretare, ma fondamentali per la riduzione dell’inquinamento: ecco perché affidarsi ad attori esperti in materia è essenziale per evitare investimenti che potrebbero causare più danni che benefici. Bisogna infatti evitare del tutto il rischio di un significativo greenwashing, provocato dalla mancanza di trasparenza o di accountability da parte delle aziende”.

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