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BCE, Draghi ancora colomba per l’ultimo meeting

10/23/2019 | Daniele Riosa

Leggi i commenti dei gestori in previsione della riunione della Banca Centrale di giovedì 24 ottobre


“Al termine di un mandato di otto anni Mario Draghi presiederà giovedì 24 ottobre l’ultimo meeting BCE in qualità di presidente. In quell’occasione riteniamo che ribadirà che le sole politiche monetarie non sono in grado di risolvere tutti i problemi e che, dal momento che l’inflazione si mantiene ancora su livelli troppo bassi, le politiche fiscali dovrebbero giocare un ruolo più importante”. Questa è la previsione di Maud Minuit, head of fixed income & cross asset di La Française AM, in vista del meeting della BCE di giovedì.

“L’insieme dei rischi – spiega l’analista - dovrebbe restare invariato e Draghi comunicherà una loro revisione al ribasso dei per le prossime stime economiche di dicembre: in effetti, in base ai verbali dell’ultimo meeting BCE, crediamo che le previsioni di crescita siano eccessivamente ottimistiche, specialmente alla luce delle prolungate incertezze dovute a fattori come il prolungarsi della guerra commerciale e la Brexit. Molte delle misure già annunciate durante la conferenza stampa di settembre saranno implementate nelle prossime settimane. Draghi probabilmente tornerà sul tema dei dissensi fra i vari membri della BCE, dopo che alcuni avevano espresso pubblicamente il proprio scetticismo sul nuovo programma di acquisto di bond e sugli obiettivi per l’inflazione”.

“I dissenzienti infatti suggeriscono di prendere in considerazione obiettivi diversi da quelli legati all’inflazione o di definire una forchetta per i target di inflazione della BCE. In definitiva, ci attendiamo che Draghi si comporterà da colomba fino alla fine del proprio mandato”, conclude Minuit.

Jim Leaviss, head of wholesale Fixed Income di M&G Investments, rileva che “senza alcun dubbio, la principale ragione per cui Mario Draghi sarà ricordato è il suo famoso ‘whatever it takes’, con cui comunicava ai mercati finanziari che l'Eurozona non era vicina al tracollo, mettendo in chiaro che la BCE avrebbe salvato le banche e le nazioni sovrane periferiche dell'Europa. di Jim Leaviss, Head of Wholesale Fixed Income di M&G Investments”.

Quindi la BCE e Draghi hanno salvato la zona Euro, ma a quale costo? “ Beh, ora abbiamo troppe banche e aziende "zombie" in Europa, abituate a denaro a basso costo, e questo deprimerà la crescita futura. Sappiamo anche che il QE ha sempre meno ritorni via via che le banche centrali ne fanno di più, per cui Christine Lagarde, in arrivo, scoprirà che acquistare più obbligazioni riempirà meno le tasche”.

“Però la storia sarà gentile con Mario Draghi: in un mondo in cui i politici si sono rifiutati di salvare l'Eurozona attraverso la ridistribuzione fiscale, ha fatto whatever it took, tutto il possibile. Non è stato perfetto, ma il meglio che avevamo a disposizione”, conclude Leaviss.

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