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Recessione, nei prossimi cinque anni sembra inevitabile

11/4/2019 | Redazione Advisor

Gli esperti di Robeco: “Su un orizzonte quinquennale ci aspettiamo che i rendimenti delle diverse asset class rimangano al di sotto delle rispettive medie storiche”


“Una recessione nei prossimi cinque anni sembra inevitabile. Assumere dei rischi in un contesto di ciclo avanzato potrebbe essere premiante in una prima fase, ma diventerà sempre più impegnativo con il passare del tempo”. Peter van der Welle e Jaap Hoek, strategist e portfolio strategist di Robeco, spiegano che “su un orizzonte quinquennale ci aspettiamo che i rendimenti delle diverse asset class rimangano al di sotto delle rispettive medie storiche”.

“Per chi investe in euro – argomentano gli esperti - l’outlook relativo non è tuttavia negativo, soprattutto se l’obiettivo dell’investitore è battere la liquidità. Questo perché le diverse classi di rischio presentano delle prospettive migliori rispetto ai rendimenti attesi della liquidità, che insieme ai titoli di stato europei dovrebbero registrare le performance più deludenti. Per gli investitori statunitensi le prospettive del rendimento assoluto sono più rosee, dato che secondo le nostre previsioni beneficeranno di un apprezzamento delle valute estere e del carry positivo garantito dai differenziali dei tassi di interesse”.

È possibile che i tassi a breve termine “siano superiori alla fine dell’orizzonte quinquennale rispetto ai valori attuali, ma nel nostro scenario di base non prevediamo grandi interventi da parte delle banche centrali. Crediamo infatti che adotteranno una posizione cauta, accettando un eventuale picco dell’inflazione. BCE e BOJ rimarranno probabilmente ferme, mentre ci aspettiamo un leggero rialzo da parte della Fed, cui seguirà un’inversione della rotta a seguito dell’inizio della recessione. Ci aspettiamo un rendimento quinquennale dell’1,6% della liquidità in dollari, mentre per Europa e Giappone un rendimento negativo pari a -0,5% e -0,1%, rispettivamente, in valuta locale".

I bond governativi con rating elevato tradizionalmente "offrivano agli investitori la garanzia di una piena protezione del capitale quando portati a scadenza. L’attuale contesto di debito a rendimento negativo capovolge questo assunto, implicando una perdita certa per gli investitori al raggiungimento della maturità. I premi a termine appaiono artificialmente bassi e riflettono il nostro assunto di base, ossia che le banche centrali abbiano deliberatamente ridotto i premi a termine senza spingere però l’inflazione a livelli in linea con la stabilità dei prezzi nel medio termine. Come detto in precedenza, uscire dalla trappola della liquidità in cui liquidità e obbligazioni sono di fatto sostituti sarà difficile, e il QE complicherà ulteriormente la situazione dato che non sta rilanciando l’inflazione”.

Per gli economisti “potrebbe rivelarsi necessario un nuovo ‘whatever it takes’ per invertire la tendenza, e non da parte di un banchiere centrale ma piuttosto da una figura inattesa: il governo tedesco, attraverso lo stimolo fiscale. Certo sembra improbabile, ma un deficit fiscale da parte della Germania (o di altri Paesi core dell’area euro) aumenterebbe l’offerta e il flottante del mercato dell’obbligazionario AAA e spingerebbe verso l’alto i premi a termine. Questo favorirebbe anche una sinergia tra politiche monetarie e fiscali, dato che una maggiore offerta di obbligazioni diminuirebbe i limiti tecnici di implementazione del QE, come il capital key e i limiti agli emittenti. Prevediamo un rendimento negativo pari a -1,5% per i titoli di stato di alta qualità dell’area euro nei prossimi cinque anni. Negli Stati Uniti ci aspettiamo un aumento dei rendimenti: l’inflazione supererà il 2% e i Treasury andranno oltre il 3%”.

“Tuttavia, con il prendere piede dell’inflazione, questo trend si invertirà. I Treasury offriranno agli investitori circa il 3% in dollari, pari a un premio dell’1,4% rispetto alla liquidità, il che li rende una delle asset class più interessanti per i prossimi cinque anni”, concludono gli esperti di Robeco.

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