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Lemanik: small cap alla riscossa grazie ai nuovi Pir

12/19/2019 | Paola Sacerdote

L'asset manager ritiene che le small e mid cap italiane beneficeranno della nuova regolamentazione dei limiti relativi ai Piani Individuali di Risparmio


Con l'approvazione delle modifiche alla regolamentazione dei limiti relativi ai Piani Individuali di Risparmio le small e mid cap italiane potranno beneficiare di un ritorno dei flussi d'investimento, a cui si accompagna un generalizzato re-rating delle valutazioni. E' la view di Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik.

 

"Per quanto riguarda il mercato italiano" spiega il gestore "le tensioni governative hanno determinato un riaprirsi dello spread, penalizzando titoli e settori maggiormente percepiti con esposizione domestica. Lo spread fra Btp e Bund si è in effetti allargato a causa delle tensioni politiche relative al tema Ilva, alla crisi Alitalia, all’alleanza a rischio fra Pd e M5s dopo le elezioni regionali in Umbria e, infine, per lo scontro sulla riforma del Mes. La condizione del mercato italiano per il prossimo futuro dipenderà dalla percezione di stabilità politica, dalle indicazioni di politica monetaria da parte della Bce e della Fed e dall’evoluzione del tema trade war".

 

“Questo contesto si riflette sull’asset allocation del nostro fondo”, prosegue Scauri. “La componente delle utilities è diminuita, con Enel che resta il titolo dove manteniamo esposizione maggiore. Le posizioni core fra i titoli small/mid cap in portafoglio, come Amplifon, Enav, Inwit, Last Minute, sono state mantenute. In particolare, Amplifon e Last Minute continuano a preformare estremamente bene. Abbiamo infine deciso di mantenere il peso del settore finanziario."

 

Allargando lo sguardo all'andamento dei mercati finanziari globali, prosegue il gestore, "nel mese di novembre i mercati hanno registrato performance complessivamente positive grazie alla combinazione dei progressi fatti nelle negoziazioni fra Cina e Stati Uniti, ai segnali di stabilizzazione che provengono dagli indicatori macro e a un’accelerazione dei deal di M&A in tutto il mondo. Questi elementi hanno guidato un generalizzato re-rating del mercato. Continuiamo a ritenere che il driver principale dei mercati sia l’ammontare di liquidità iniettato nel sistema dalle banche centrali". 

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