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La BCE lascia i tassi invariati. I commenti dei gestori

1/23/2020 | Daniele Riosa

Nella sua prima conferenza stampa, il presidente Lagarde si attende “che i tassi si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedremo le prospettive d’inflazione vicine al 2%”


I tassi rimangono fermi. E’ la prima decisione presa dalla Banca Centrale Europea guidata da Christine Lagarde: nello specifico il tasso principale resta a zero, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%. "Sulla base della consueta analisi economica e monetaria - spiega Lagarde - abbiamo deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento. Ci attendiamo che si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedremo le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel nostro orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell'inflazione di fondo".

Sul fronte dell’acquisto dei titoli, "ci attendiamo che quelli netti di attività per 20 miliardi di euro al mese proseguiranno finché necessario a rafforzare l'impatto di accomodamento dei nostri tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizieremo a innalzare i tassi di riferimento". La crescita dell'Eurozona? "Continua ma ad un passo moderato, perché pesa soprattutto la debolezza del settore manifatturiero".

Come sottolinea, Silvia Dall’Angelo, senior economist, Hermes Investment Management “l’aspetto più interessante di una riunione altrimenti abbastanza piatta è stato l'annuncio formale della Bce della propria imminente revisione strategica, la prima dal 2003. Lagarde ha suggerito che la Banca centrale seguirà le orme della Fed adottando un processo inclusivo, che coinvolga esperti, accademici ma anche stakeholder provenienti dalla società civile. Ha inoltre affermato che la portata del progetto sarà ampia, poiché abbraccerà differenti ambiti, tra cui le modalità di misurazione dell'inflazione, gli strumenti di politica monetaria, la comunicazione, la strategia per incorporare le considerazioni relative al cambiamento climatico e, soprattutto, il modo di raggiungere l'obiettivo sull'inflazione”.

Andrew Mulliner, global nonds portfolio manager di Janus Henderson Investors, sottolinea come “in realtà, il punto saliente del comunicato stampa è stata l'unica ammissione del presidente Lagarde durante la conferenza stampa, ossia l’annuncio che la revisione della politica sarebbe stata globale, in grado di valutare il modo in cui essi adempiono al loro mandato, come si valutano rispetto ad esso, come comunicano e gli strumenti che utilizzano, così come la stabilità finanziaria e gli aspetti ambientali. La realtà è che difficilmente ne sapremo di più fino a quando la revisione non sarà conclusa, a fine 2020”.

Un altro elemento degno di nota dell'incontro “è stata la prevalenza di questioni legate al cambiamento climatico. Questo aspetto farà parte della revisione strategica, e certamente, se la conferenza di oggi ci ha insegnato qualcosa, è che dovremo aspettarci altre domande e riflessioni su come la politica della banca centrale possa avere un impatto sul cambiamento climatico e promuovere una politica più verde".

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