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Gestore della settimana: "Niente investitori senza ESG"

3/16/2020 | Redazione Advisor

La maggior parte delle società, in tutti i settori, stanno integrando in maniera più formale i criteri di sostenibilità nelle proprie strategie, o per convinzione o perché chi investe preme in questo senso.


La maggior parte delle società, in tutti i settori, stanno integrando in maniera più formale i criteri di sostenibilità nelle proprie strategie, o per convinzione o perché gli investitori premono in questo senso. Per questo Federico Trabucco, Senior Portfolio Manager European Equity di Kairos Partners SGR, ritiene importante oggi "puntare su aziende rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e dotate di una buona governance"

 

A dicembre avete trasformato il fondo KIS Europa in un fondo “ESG”. Una scelta dettata dalla spinta degli investitori o dall’incremento delle opportunità “sostenibili” nel mercato azionario europeo?
In realtà si è trattata di una conversione formale. KIS Europa è stato lanciato nel settembre 2012 e guardando indietro abbiamo notato che oltre il 75% del portafoglio consisteva già di aziende con rating di sostenibilità coerente con i criteri formalmente adottati dal KIS Europa ESG. A luglio 2019 il Gruppo Kairos ha aderito all’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per favorire l’integrazione di principi ESG (Environment, Social, Governance) nella gestione dei patrimoni e nelle decisioni di investimento e contribuire così allo sviluppo di un sistema finanziario globale più sostenibile. Questa decisione rappresenta il primo step di un più ampio percorso di integrazione di tali criteri nei processi e nelle strategie aziendali, che prevede innanzitutto l’adozione di una filosofia di gestione responsabile, oltre alla creazione di una gamma d’offerta sostenibile.

 

Oggi quali sono i settori in Europa che più di altri stanno seguendo politiche di sviluppo “ESG”?
Credo che la maggior parte delle società, in tutti i settori, stiano integrando in maniera più formale i criteri di sostenibilità nelle proprie strategie, o per convinzione o perché gli investitori premono in questo senso. Dal lato investimenti consideriamo interessanti i settori utilities, efficienza energetica, packaging (dunque forme di riuso dei materiali), costruzione degli edifici (isolamento termico, forme di riscaldamento efficiente), ripensamento del ciclo dei rifiuti anche grazie al supporto della tecnologia.

 

L’applicazione di criteri ESG in che modo incide sulle performance dei fondi? È un fattore di incremento o decremento della performance?
Kairos crede che puntare su aziende rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e dotate di una buona governance, significhi da un lato contribuire a migliorare il mondo in cui vivremo domani e dall’altro investire in realtà con un potenziale in grado di raggiungere un miglior profilo di rischio/rendimento nel lungo periodo, grazie alla loro capacità di adattarsi con più efficacia ai vari cicli di mercato.
Sulla correlazione tra performance dei fondi e criteri ESG sono stati fatti diversi studi. Essendo un’industria ancora relativamente giovane non è possibile, secondo me, trarre oggi delle conclusioni. Tematiche che fino a diversi anni fa erano prese solo eccezionalmente in considerazione, infatti, stanno vedendo un forte aumento di attenzione da parte degli investitori, oltre che di asset dedicati. Sempre più flussi a livello globale andranno in questa direzione.

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