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3/16/2020 | Marcella Persola
I green bond sono in crescita, ma c'è bisogno non solo di quantità ma anche di qualità. Questo è quanto emerge dall'ultima edizione di Cerulli Edge-Europe, che analizzando il tema delle obbligazioni verdi europee evidenzia come queste stiano guadagnando quote di mercato, ma ci sono ancora degli ostacoli da superare.
Tra questi il "greenwashing". "La regolamentazione è necessaria, ma è fondamentale che si trovi il giusto equilibrio: troppo severa smorzerà la domanda, troppo morbida mette a rischio la credibilità del settore", afferma Justina Deveikyte, direttore associato, ricerca istituzionale europea presso Cerulli Associates, società di ricerca e consulenza globale.
Le obbligazioni verdi rappresentano un modo per gli emittenti di raccogliere fondi specificamente per progetti eco-compatibili. Con la crescita del mercato europeo di questi strumenti a reddito fisso, cresce anche l'importanza della quantità e della qualità.
Secondo lo studio il mercato europeo riceverà una spinta significativa quando il governo tedesco venderà da 8 miliardi (8,8 miliardi di dollari) a 12 miliardi di euro di obbligazioni verdi alle aste di metà anno 2020. L'attesissima offerta di debutto dell'emittente di riferimento dell'Eurozona seguirà le emissioni verdi di Francia, Paesi Bassi e Polonia. Una serie di altri paesi europei, tra cui Spagna, Svezia e Danimarca, dovrebbero seguirne l'esempio. Un paese sembra mancare all'appello. E' il Regno Unito che ha ribadito lo scorso luglio che non ha intenzione di emettere un'obbligazione verde di riferimento. Tuttavia, con Brexit "fatto", i gestori dei fondi sperano che questa politica sia destinata a cambiare.
"I gestori di fondi vogliono assicurarsi che i loro portafogli verdi abbiano un'ampia esposizione al rischio per quanto riguarda la tecnologia, la sanità e i beni di prima necessità. Eppure troppe obbligazioni verdi sono emesse da società di servizi pubblici e paesi europei e la prolifica emissione cinese non corrisponde all'esposizione valutaria di molti investitori europei". La relatrice osserva che ci sono segnali di un miglioramento della diversificazione, con l'arrivo sulla scena di nuovi emittenti come le banche e le aziende di telecomunicazioni.
Anche i Transition bond potrebbero contribuire a costruire la diversità. Questi bond, di cui finora ne esistono solo pochi, potrebbero essere emessi dall'universo molto più ampio delle industrie "brown", con la promessa che i fondi andranno a rendere più verdi le loro attività, fornendo la diversità di cui il mercato ha bisogno e aiutando a finanziare attività più verdi tra gli inquinatori. Proprio per questo la qualità è anche la chiave del successo del mercato.
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