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Recessione, chi pagherà il conto?

3/25/2020 | Lorenza Roma

Oggi ci troviamo di fronte a una crisi dei mercati senza precedenti. Su chi peserà il rischio della recessione? La view di Robeco


Come cambia il mondo in tre mesi. A dicembre osservavamo una bolla dei mercati azionari sempre più in espansione e una continua ricerca del rendimento in un contesto di fine ciclo per il credito. Oggi ci troviamo di fronte a una certa e grave recessione globale, un crollo dei mercati azionari e a spread che sono passati direttamente da livelli storicamente compressi ad ampiezze tipiche delle recessioni. Chi pagherà il conto? Quali sono i settori più a rischio? Il commento di Jamie Stuttard, head of global macro fixed income team presso Robeco.

 

Il mondo ha ora un nemico comune: tutti devono unire le loro forze per sconfiggere il virus ed evitare una profonda recessione economica. Le autorità forniranno sostegno fiscale e monetario al settore privato. I governi e le banche dovranno lavorare fianco a fianco per contenere le ricadute. Il breve termine sarà economicamente impegnativo, il mercato soffrirà e molti dei suoi partecipanti si affanneranno a cercare liquidità e possibilità di uscita. Ma i mercati cercheranno di guardare avanti, attraverso lo stimolo e oltre la stabilizzazione delle infezioni da Covid-19.

 

In questo mercato orso, tutto avviene più rapidamente, compresa la risposta politica delle autorità monetarie e fiscali, che hanno imparato dall'esperienza del 2008 e sono pronte ad intervenire in maniera più decisa e più tempestiva. Secondo Stuttard, assisteremo a un trasferimento di rischio dal settore privato al settore pubblico a scapito di enormi deficit fiscali, finanziati dalle banche centrali nel quadro di un aumento dei programmi di acquisto di asset. Questa condivisione del rischio nel settore pubblico è esattamente ciò che ha fermato la crisi del 2008, ed è una misura che si rivelerà nuovamente necessaria. Facile aspettarsi un sostegno fiscale di oltre 1.000 miliardi di dollari in ciascuna delle principali regioni economiche.

 

I costi saranno enormi e la domanda di lungo termine è: chi pagherà il conto? I costi ricadranno sul settore pubblico e si tradurranno in una speciale "Corona tax" nei prossimi anni, oppure sarà il settore privato a sostenerne l'onere? Secondo l'esperto, questo probabilmente dipenderà da paese a paese, a seconda della propensione dei governi ad accettare o a prevenire i default aziendali tra i crediti più vulnerabili. Non è ancora chiaro quando l'economia globale ripartirà. Il virus si sta ancora diffondendo rapidamente e il picco non è stato raggiunto. Finché non si vedrà una fine dell’epidemia, i mercati rimarranno probabilmente estremamente volatili. Detto questo, i mercati cercheranno di guardare oltre tutte queste criticità e lentamente prezzeranno il giusto premio per il Covid-19.

 

Come dovrebbero comportarsi gli investitori? "La nostra opinione è che si dovrebbe ridurre il rischio nelle fasi di tranquillità e comprare il rischio quando la tempesta è iniziata e i mercati vanno nel panico", spiega Stuttard. "Crediamo di aver raggiunto il momento giusto per ridurre il nostro sottopeso nei mercati high yield e adottare una posizione long per l’investment grade. Il prossimo futuro sembra destinato a confermare una profonda recessione e una fase critica per il mercato. Siamo consapevoli che quello attuale possa non apparire come il momento adatto per aggiungere rischio, ma solitamente è in casi come questo che è meglio farlo. È la fine del ciclo come lo conosciamo, che getterà però i semi per il prossimo".

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