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Investimenti e Covid-19, una bussola per orientarsi

3/30/2020 | Redazione Advisor

DJE Kapital AG cerca di offrire degli spunti utili agli investitori per affrontare la crisi rispondendo ad alcune domande chiave


Come orientarsi nella crisi scatenata dall’epidemia di Coronavirus? Thorsten Schrieber, membro del comitato esecutivo e responsabile sales, sales support, marketing e comunicazione di DJE Kapital AG, cerca di offrire degli spunti rispondendo ad alcune domande chiave.

 

Guardando oltre la crisi: quali conseguenze e quali fenomeni rimarranno?

In qualche misura, assisteremo a una deglobalizzazione. L’esempio migliore sono gli Stati Uniti di Donald Trump. Come già nel caso dell’agricoltura, comparti rilevanti per il sistema economico, come l’healthcare e le tecnologie mediche, produrranno sempre più all’interno dei confini nazionali. Per esempio, gli antibiotici che prima erano prodotti in Cina al solo scopo di lucrare un piccolo vantaggio in termini di costi torneranno ad essere prodotti localmente. Valori come la sicurezza e la sostenibilità, d’altro canto, sono sempre più importanti.

 

Gli investitori possono rientrare nei mercati azionari oppure devono aspettare?

Se tralasciamo per un momento la crisi del coronavirus e ci concentriamo solamente sull’economia, possiamo vedere che avremo tassi di interesse a zero per molto tempo a venire – e i mercati saranno inondati di liquidità ora e in futuro. Sia che si tratti di investitori privati o istituzionali: non ci sarà modo di non investire sull’azionario, sia che si tratti di previdenza privata che di permanenza stabile nel quadro dei sistemi pensionistici. Quando passiamo ad analizzare la selezione dei titoli, i fattori chiave sono naturalmente la solidità, il basso debito, la sostanza e l’orientamento sostenibile verso i dividendi. Nel contesto delle varie misure adottate dai governi in questi giorni, si può anche osservare come alcune tendenze inflazionistiche stiano emergendo in certe aree dell’economia. Anche se questo quadro non è certo definitivo a una prima occhiata: se si parte dal presupposto che la crisi odierna condurrà tra l’altro a una de-globalizzazione, allora le iniezioni di liquidità dei governi potrebbero incontrare un’offerta limitata e condurre ad aumenti dei prezzi. Il modello storico, qui, sarebbe quello della crisi del petrolio del 1973. La risposta alla domanda se sia questo il momento giusto per rientrare non può essere ristretta all’alternativa tra un sì e un no. Nessuno ha la soluzione in mano, soprattutto perché gli sviluppi futuri della pandemia – e degli effetti economici connessi – non sono chiari.

 

Come vedete l’investimento in oro – è qualcosa di più che un deposito assicurativo?

Sul lungo termine, vediamo potenziale. Nel breve periodo, l’oro è sotto pressione, poiché molti attori del mercato erano già investiti in oro – e lo sono tuttora. Nel mercato c’era molta euforia. Ma la domanda da India e Cina è debole. Grandi investitori finanziari sono sovra-investiti nell’oro. Nel lungo termine, le grandi quantità di denaro che le banche centrali stanno iniettando nel mercato avranno un effetto inflazionistico – e l’oro allora potrà riprendersi con forza ancora una volta. Al momento, l’oro è adatto solo come un deposito assicurativo, con certi limiti.

 

Che dire delle obbligazioni?

Bisognerebbe investire in modo restrittivo nelle obbligazioni governative tedesche, poiché il loro prezzo potrebbe scendere più rapidamente se i tassi d’interesse in Europa dovessero convergere. Allora, i bond italiani e spagnoli diventerebbero interessanti.

 

E dell’azionario?

Ora le azioni sono la prima scelta, a differenza delle obbligazioni. Molte azioni sono economiche. Ma bisogna essere molto cauti e molto selettivi. Sono attraenti i titoli del settore healthcare e dei beni di consumo. I titoli farmaceutici erano già sotto pressione prima della crisi, ad esempio negli USA, dove i politici volevano tagliare i prezzi. In portafoglio dovrebbero esserci anche le utilities: anche questi titoli, per il momento, hanno avuto un calo di prezzo relativamente contenuto.

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