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Reddito fisso, i mercati rimarranno volatili

4/2/2020 | Redazione Advisor

Gli analisti di Jupiter AM analizzano l’andamento del mercato obbligazionario alla luce della crisi scatenata dall’epidemia di Coronavirus


“I mercati del reddito fisso continuano a essere volatili, poiché gli investitori si trovano ad affrontare la probabile dislocazione economica causata dai necessari tentativi del governo di arginare l'avanzata del coronavirus”. E’ l’analisi di Ariel Bezalel, head of strategy, fixed income, e Harry Richards, gestore fixed income e responsabili del fondo Jupiter Dynamic Bond di Jupiter AM.

 

“Abbiamo assistito a un sell-off che ha avuto un impatto indiscriminato su titoli "rifugio”, che fossero governativi, investment grade o high yield. Una caratteristica chiave di questo sell-off è stata la vendita forzata da parte di investitori che hanno dovuto cedere gli asset più liquidi per raccogliere cassa” spiegano gli strategist.” Ciò ha colpito duramente i Treasury statunitensi. Tuttavia, non si è trattato di uno sviluppo del tutto scioccante - un'azione simile sui prezzi è stata vista durante la crisi finanziaria globale, quando si è rivelata essere solo temporanea. Una volta che i flussi caotici rallentarono, i fondamentali furono riaffermati e i rendimenti dei Treasury calarono. Ora assistiamo di nuovo a questa dinamica, con i Treasury che mostrano segni di stabilizzazione dopo la "fase di liquidazione".

 

In generale secondo gli esperti di Jupiter gli investitori dovrebbero essere pronti a una maggiore volatilità. “Nel segmento delle obbligazioni societarie” proseguono gli analisti, “molte aziende saranno influenzate negativamente dalle misure di contenimento del virus adottate e il rischio di downgrade aumenterà man mano che un numero crescente di società sarà colpito dal rallentamento economico, in allargamento. Per questo motivo il sell-off sui mercati del credito è stato finora grave quanto quello dei titoli azionari”.

 

In risposta alla crisi, sono stati annunciati numerosi programmi di stimolo monetario e fiscale da governi e banche centrali in tutto il mondo, Stati Uniti in testa. La differenza fondamentale nella risposta politica attuale rispetto alla crisi finanziaria globale è l'aggiunta di misure fiscali aggressive che vengono gradualmente svelate insieme agli stimoli monetari, con il risultato che una quantità colossale di liquidità viene immessa nell'economia globale. Tutto ciò è in definitiva positivo sia per i titoli di Stato che per i mercati del credito corporate, anche se è opportuno ribadire che rimarranno volatili.

 

Sui mercati dei cambi il dollaro USA si è rafforzato molto, sovraperformando tutte le principali valute. In qualità di valuta di riserva mondiale, gli analisti di Jupiter ritengono che si stia entrando in un periodo in cui “il dollaro USA sarà il re, spinto in parte dalla carenza di dollari nei mercati offshore. Ciò causerà probabilmente un notevole danno all'economia globale, soprattutto nei mercati emergenti, dove il debito denominato in dollari è stimato intorno ai 12.000 miliardi in aggregato - semplicemente non ci sono abbastanza dollari che vadano al mondo esterno in questo momento critico”.

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